L'ospite accanto a me è Cesare De Michelis.
Direttore, e patron, della casa editrice Marsilio, sito web: www.marsilioeditori.it.
La Marsilio Editori, fondata nel 1961 a Padova, articola la sua produzione
nei settori: narrativa contemporanea, saggistica (comprendente architettura
e urbanistica, cinema, musica, arte, storia, critica letteraria), letteratura
universale; a questi si aggiungono cataloghi, guide, riviste, annuari.
De Michelis è Ordinario alla Divisione di Italianistica dell'Università
di Padova, ed è, quindi, un editore particolare, uno cioè che
della letteratura, della cultura, ha esperienza scientifica derivante anche
dalla sua pratica di docente che lo porta ad affrontare ogni giorno i problemi
della comunicazione. Molte le sue pubblicazioni di saggistica, per la bibliografia
più recente cliccate su:
http://www.maldura.unipd.it.
- Benvenuto a bordo
- Eccoci qua. Grazie per l'invito e buona giornata spaziale.
- Voglio farti assaggiare questo Barbaresco Asy '82 di Ceretto
qua il
bicchiere
ecco fatto.
Adesso ascoltami: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne la guida,
a Roma direbbero "è un bel manico", però noi nello
spazio stiamo, schizziamo "a manetta", prudenza vuole che tu trasmetta
in poche parole sulla Terra il tuo ritratto
- Vivo di libri praticamente da sempre: li leggo, li scrivo, li stampo, li
compro, li vendo, li colleziono, oramai da più di quarant'anni. Probabilmente
non so fare altro.
- Qual è oggi la linea editoriale della Marsilio Editori
- Siamo una casa editrice di cultura umanistica nata all'inizio degli anni
sessanta nel solco della tradizione intellettuale novecentesca, quella dell'impegno
per intenderci che si è rinnovata dopo la caduta delle ideologie nel
segno della fedeltà ai Valori.
Crediamo dunque nella qualità e nella ricerca.
- Quale metodo usi per selezionare le proposte che t'arrivano?
- Non c'è metodo, c'è curiosità ed esperienza, c'è
qualche volta "fiuto", ma soprattutto c'è fiducia che la
parola resista come lo strumento più efficace per capire e comunicare.
- La maggiore colpa dell'editoria italiana, se ne vedi una, s'intende
- E' innocente come l'acqua di fonte, ma talvolta anche insapore come quella.
Le colpe non sono mai dei servitori - e l'editoria è un servizio ai
libri - piuttosto invece dei signori, e questi fanno troppo spesso di questi
tempi confusione, si divertono ancora a mettere il mondo a soqquadro e non
hanno poi né tempo né voglia di rimettere ordine.
- Distributori e librai, quali problemi noti?
- I problemi di sempre, da quando ci sono i libri, incontrare il libro è
difficile, trovare il lettore giusto altrettanto. C'è spreco, tanto
spreco di fatica e quindi anche di denari.
- Ci sono - soprattutto fra gli autori - molti che sostengono l'incompatibilità
fra Arte e Mercato.
L'editoria, come tante altre aree di produzione: dalle arti visive al cinema,
al teatro, eccetera, lavora sulla conciliabilità dei due termini. Non
ti chiederò se sono conciliabili, ma come
- Al di fuori del mercato c'è solo un mondo privo di libertà,
quindi c'è solo un'Arte servile; dentro il mercato invece c'è
di tutto, l'Arte e il suo contrario. Trovare le strade nel mercato che l'Arte,
gli artisti, possano percorrere senza rompersi l'osso del collo è il
vero compito dell'editoria. Se non ci fosse questo problema, degli editori
si potrebbe farne a meno.
- Dal tuo sito in Rete, oltre all'azione promozionale, hai avuto anche risultati
commerciali apprezzabili, o comunque incoraggianti?
- La rete è la metafora inquietante di un sistema di comunicazione
rapido e poco costoso ma molto dispersivo: si vende dunque anche in rete ma
persino con più difficoltà che con i metodi antichi; anch'essa
comunque è nel mondo e nel mercato, non cambia cioè le regole
fondamentali del gioco.
- Come vedi il futuro del libro alla luce delle nuove tecnologie? Ad esempio,
consideri il web un alleato del libro o un suo avversario?
- Il web, assiste alla partita senza tifare. La vita vera è sempre
la stessa, si può guardarla, non senza equivoci, anche dal web.
- L'e-book è nei tuoi programmi? Credi in una sua affermazione, in
tempi brevi, sul nostro mercato?
- I libri della cultura umanistica, dalla letteratura alla saggistica, fatico
ancora a immaginarli come e-book, ma chissà domani come andrà?
- Si fanno numerosi gli attacchi al diritto d'autore. Non solo i Luther Blisset,
i Linux, i Wu Ming, ma di recente anche "Le Monde" ha preso posizione
in tal senso. Eco, invece, come sai, lo difende.
Tu che mi racconti?
- Il diritto d'autore ha due aspetti uno morale ed uno economico: al secondo
si sono date risposte assai varie nel corso dei secoli senza tuttavia mai
negarlo del tutto e credo dunque vada riconosciuto, magari innovandone i modi
rispetto a quelli in corso; il primo non può essere violato. Eppure
nel conflitto tra diritti e doveri l'equilibrio per gli autori si sta rompendo;
c'è quindi bisogno di rinnovamento, soprattutto nei nuovi media.
- Proprio perché l'Enterprise naviga nello spazio, cerco di fare anche
domande che rimandino alla Terra, ma non proprio terra terra. Pareri, suggerimenti,
o anche insulti, che dall'Enterprise sono trasmessi alle Istituzioni coinvolte
nelle conversazioni
un tua richiesta da girare al Dipartimento per l'Informazione
e l'Editoria di Palazzo Chigi
- Se la smettessero di occuparsi del libro potrebbero forse trovare del tempo
per occuparsi dei libri. Siamo meno hegeliani.
- Vedo che ti stai avvicinando al portello d'uscita, so già del tuo
appuntamento nello Spazio, ma hai ancora un po' di tempo, aspetta e dimmi:
perché da noi non c'è una letteratura di fantascienza? Il mercato
editoriale del settore, infatti, è florido ma è costretto a
usare traduzioni per mancanza di testi italiani decenti
- La letteratura di genere ha bisogno di un mercato di lettori-consumatori
più ricco di quello che c'è dalle nostre parti. La povertà
della produzione nazionale non riguarda la fantascienza ma un po' tutti i
generi di consumo. Del libro qui da noi resiste un'idea più duratura
e solenne. Che poi sia bene o no, davvero non saprei, certo non giova al giro
d'affari di autori, editori e librai.
- A tutti gli ospiti di questa taverna spaziale, prima di lasciarci, chiedo
una riflessione su Star Trek non necessariamente elogiativa
secondo
te perché ha avuto successo e che cosa rappresenta quel videomito nel
nostro immaginario?
- No comment.
- Siamo quasi arrivati a Marsylya, pianeta di cellulosa abitato da alieni
tutti cloni di Gutenberg
se devi scendere, ti conviene prenotare la fermata.
Stoppiamo qui l'intervista, anche perché è finita la bottiglia
di Barbaresco Asy '82 di Ceretto
vedo che vuoi aggiungere qualcosa
- Sì, voglio dire che Gutenberg sì è superato, di caratteri
mobili fusi nel piombo non se ne fa più uso da tempo eppure di libri
di carta ne escono ogni giorno di più. A Marsylya ne facciamo uno nuovo
ogni giorno da quarant'anni e speriamo di continuare così ancora, per
sempre.
Buona fortuna!
- Anche a te.
E, che ti piaccia o no Star Trek, ti saluto com'è d'obbligo sull'Enterprise:
lunga vita e prosperità!
È possibile l'utilizzazione
di queste conversazioni citando
il sito dal quale sono tratte e menzionando il nome dell'intervenuto.
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