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Segnalato su Webtrekitalia - Portale di cultura Trek

L'ospite accanto a me è Heinz Beck. Sommo Chef.
Opera a "La Pergola" dell'Hotel Cavalieri Hilton di Roma, in Via Cadlolo.
Non è certo una mia scoperta, infatti, da anni le maggiori guide europee lo indicano come Maestro d'enogastronomia.
Un Maestro che troverete sempre lì impegnato (a differenza d'altri suoi colleghi che stazionano in Tv, nelle rubriche dei rotocalchi, nelle redazioni di case editrici…ma quando cucinano quelli lì?…se n'avete notizia, fatemelo sapere, m'interessa…) e non mancherà di passare al vostro tavolo per salutarvi.
Come i poeti dall'accostamento inedito delle parole ricavano nuovi orizzonti di significati semantici, così Beck dall'avvicinamento inedito dei sapori ne crea altri mai prima scritti; filosofo del palato, distilla idee e sensazioni, conoscenza e percezione, inventa riscoprendo e scopre inventando.
Se non l'avete ancora fatto, visitate quell'Olimpo nel quale Heinz s'è circondato di un personale d'altissimo livello - guidato in modo impeccabile dallo straordinario Maître Simone Pinoli - che vi guiderà nella Carta delle Acque (non l'ho frequentata fiondandomi su uno splendido Barbera Pomorosso '98 di Coppo), nella trionfante Carta dei Vini e, infine, in quella dei Caffè della quale sono stato, lo ammetto, impreparato pellegrino.

 

Benvenuto a bordo, Heinz…
Ciao Armando
Scegli un vino che possiamo sorseggiare nello Spazio durante questa nostra chiacchierata…
Sceglierei un buon Franciacorta, e più precisamente un "Annamaria Clementi" '94 di Ca' del Bosco. Lo preferisco per leggerezza ed estrema eleganza. Oggi in Italia troviamo dei grandissimi vini e questo Franciacorta si può confrontare con i grandissimi Champagne millesimati.
Bene. Qua il bicchiere…ecco fatto.
Adesso ascoltami: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne la guida, a Roma direbbero "è un bel manico", però noi nello spazio stiamo, schizziamo "a manetta", prudenza vuole che tu trasmetta in poche parole sulla Terra il tuo ritratto…
Sono un giovane Chef tedesco di 37 anni. Ho la responsabilità di condurre una équipe con lo scopo di rendere "La Pergola" del Cavalieri Hilton, un luogo di ricerca gastronomica italiana per i palati più raffinati. Sono unito alla Sicilia, da Teresa, mia moglie da qualche mese.
Dì in breve ai miei avventori qual è la tua linea…
La mia scelta è una cucina leggera con sapori mediterranei e l'utilizzo di prodotti freschissimi, di prima scelta. Il pesce è l'ideale per un ristorante aperto solo la sera.
Partita forse dalle beauty farms, la cucina fusion va diffondendosi presentando, talvolta in un solo piatto, elementi di cibi nostrani accanto a quelli esotici. Come giudichi questo melting pot a tavola?
Se l'utilizzo di diversi ingredienti in una preparazione è fatta ad arte, si potranno ottenere degli ottimi risultati.
Io cerco di realizzare una cucina semplice, evitando di mescolare troppi sapori nello stesso piatto.
L'antropologo Lévi-Strauss ne "Il crudo e il cotto" indica in quelle due modalità un passaggio essenziale del rapporto fra natura e cultura. Le tecnologie d'oggi (dai timers alle elettronde, alle preparazioni con guide informatiche) possono apportare nuovi vantaggi di gusto alle tavole?
Sicuramente le nuove tecnologie ci aiutano molto nella preparazione dei piatti.
Un buon utilizzo dei mezzi moderni può mantenere più attivi i principi nutritivi.
La ristorazione italiana. Il suo maggiore pregio ed il suo peggiore difetto secondo Beck…
Il maggiore pregio è l'autenticità, la genuinità dei prodotti, la preparazione e l'ampia offerta delle cucine regionali…
Il peggior difetto è la povera interpretazione realizzata all'estero delle grandi cucine di questo paese.
Trovi anche tu che il pubblico sia più competente rispetto ad ieri sull'enogastronomia?
Sì. Credo che la stampa e la televisione in genere, in questi ultimi tempi, si siano impegnate molto per informare il consumatore dell'eno-gastronomia di questo paese.
Anni fa, veniva ripetuto che gli italiani sono buoni viticoltori e modesti vinificatori.
E' cambiata qualcosa?
Non sono d'accordo. Gli italiani da sempre sono ottimi viticultori e altrettanto vinificatori.
I nostri vinificatori sono molto richiesti all'estero.
Quello che è mancata, specie in passato, è stata la diffusione…la promozione
Un tempo, D'Amato, dividendosi tra fatiche questurine e direzione della Guida L'Espresso, dichiarò guerra all'allora imperante moda di panna e ruchetta ovunque nei piatti. Alla stessa maniera, oggi, secondo te bisognerebbe muovere guerra alla moda del Novello prodotto e citato esclamativamente da tanti?
No. Il novello è un vino leggero, delicato, seppur limitato ad un breve periodo dell'anno.
A proposito di mode. C'è stata un tempo una vera e propria campagna terroristica contro il vino dolce. Oggi si assiste ad un suo ritorno che però mi pare tenda a cadere nell'eccesso opposto.
Verrà un giorno che ci verrà proposto (non da te, lo so bene) un Passito sugli spaghetti con il pomodoro?
Vedi questo rischio, oppure no?
Sinceramente non vedo questo rischio. Noto che ai miei clienti piace accompagnare ai dessert un buon bicchiere di vino dolce italiano.
Siamo in conclusione. Dimmi: che cos'è per te la Gola?
Per me la gola non è un peccato, ma puro piacere e dare piacere è una grande soddisfazione.
A tutti gli ospiti di questa taverna spaziale, prima di lasciarci, infliggo una riflessione su Star Trek…
Io sono piccolo e devo tenere i piedi ben incollati a terra altrimenti volo via. Sono i miei clienti che devo riuscire a far volare!
…e ci riesci benissimo!
Siamo quasi arrivati a Béckya, il più prelibato pianeta della Galassia, abitato da alieni che adorano un dio chiamato Heinz e si cibano sempre in cima ad una Pergola…se devi scendere da quest'astronave, ti conviene prenotare la fermata. Stoppiamo qui l'intervista, anche perché è finita la bottiglia di "Annamaria Clementi" '94 di Ca' del Bosco. Però torna a trovarmi, io qua sto…intesi eh?
Contaci. Cin cin! Al prossimo viaggio.
Cin! Ti saluto com'è d'obbligo sull'Enterprise: lunga vita e prosperità!

 

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commenti presenti

Un pasto finisce nel water in poche ore: non fatene una questione filosofica immanente. Di tutti i grandi chef presso i quali ho mangiato, finora quello che mi ha dato emozioni più forti è stato Alain Senderens. Una certa Iside, giovane allieva del grande Beck, lo ha eguagliato in un ristorantino della provincia di Viterbo

inviato da Mario Salini
 

lo chef beck rimane uno dei cuochi piu' grandi al mondo nonostante la delusione di non avermi mai risposta dopo 3 curriculum che gli ho inviato e dovrebbe fidarsi di piu' dei giovani .Dice che non prende stranieri a lavorare nel suo ristorante e lo posso apprezzare ma lo apprezzerei di piu' se risponderebbe alle domande di lavoro anche se negativamente.Il cibo diventa cultura gennaro da cuba

inviato da gennaro salvato
 

 

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