Leggo che circa tre milioni d'italiani non andranno a votare.
Pare che una larghissima maggioranza fra questi siano ex
elettori di sinistra.
Non ho bisogno di sondaggi per crederci. Il lavoro mi porta
spesso in città diverse da quella in cui abito, niente
macchina, vado a fette oppure su bus, metrò, treni,
frequento vinerie - forse un po' troppo - cinema, osteriacce
ma pure buoni ristoranti, mi ritrovo in bar notturni, leggo
sui muri le scritte, i manifesti, specie i più raccappriccianti
(uno affisso nel mio quartiere reca uno slogan vagamente
crematorio Se vuoi bene alla Mamma vota la Fiamma),
sento ciò che si dice, mi piace parlare con persone
anche sconosciute d'ogni tipo, e, insieme a poche cose buone,
vedo anche le tante ispirate alla stupidità, al disprezzo,
alla volgarità di cui è fatta la strada. Se
ogni tanto, mettendo in garage le macchine blu, facessero
come me anche coloro che s'occupano di politica (specie quelli
di sinistra), capirebbero perché molti fetentoni votano
per le coppole storte e molte brave persone s'astengono dal
voto; ce ne sono anche a destra, poche stavolta, ma ce ne
sono.
Non basta salire su pullman e treni ad un mese dalle elezioni,
quei mezzi di trasporto vanno presi più spesso, ci
va fatto l'abbonamento.
Insomma, non devo pagare sondaggisti per sapere che tanti
della gauche non andranno alle urne.
Solo tra i miei amici, ne conto a pacchi.
Io, invece, andrò a votar
come?
non ve ne
fotte niente?
ma tu guarda che maleducati!
ci andrò perché credo
che votare contro ha un senso. Ce l'ha. Eccome!
Ed io voterò contro più che a favore.
Contro i piazzisti magliari berlusconiani, i duri giovanotti
di plastica, i padroncini arroganti: un'umanità d'aspiranti
secondini, falsi sibariti, autentici sessuofobi, di gran
cafoni animati tutti da un paterno teppismo. Prima ancora
d'essere evasori fiscali e sostenitori dell'abrogazione del
falso in bilancio, sono evasi dalle loro anime, hanno falsificato
i bilanci della loro stessa esistenza.
Insomma, se quelli al governo vi hanno fatto schifo, coloro
che possono sostituirli faranno di peggio. E qui s'innesta
il discorso di molti astensionisti che tirano al tanto peggio
tanto meglio. Pensano che dando una "bella lezione" ai
Rutelli & C. costoro, intraprenderanno nuove vie.
Eh no ragazzi, li stimate troppo!
Quelli, se sconfitti, godranno i vantaggi che dà in
ogni modo un'opposizione (vantaggi riservati, s'intende,
solo agli eletti, eletti in tutti i sensi) e la strada che
percorreranno sarà quella del reciproco rinfacciarsi
colpe, della difesa della propria botteguccia vulnerata,
delle scissioni.
Nel frattempo, gli altri cambieranno leggi, costituzioni,
regolamenti, libri scolastici, menando sui crani colpi di
quiz, grandi fratelli, varietà coi lustrini, con solenni
benedizioni papali.
Né è da escludere che, approfittando della
situazione creatasi - se n'è avuta già qualche
avvisaglia - qualcuno indossi (con i consigli di qualche
abile stilista) vecchie mutande ideologiche e combini macelli
autorizzando generalizzate repressioni che, è noto,
prima di colpire i macellai colpiscono i diritti civili,
la libertà d'espressione, le nonne a spasso e gl'infanti
in passeggino; ve lo ricordate che è già successo
in passato?
Talvolta, chi mi sente blaterare, obietta che io parlo così perché non
ho fiducia nelle masse. E' vero. Non ce l'ho. Penso a certi
risultati elettorali che hanno permesso mezzo secolo di Dc,
e guardando ancora più indietro, vedo Hitler eletto
democraticamente!
Se poi rifletto sul fatto che il voto di Storace vale quanto
quello di Bobbio, entra in crisi addirittura la mia fiducia
nella democrazia.
Molti amici mi dicono che parlo così perché non
sono marxista. E' vero. Non lo sono, né credo lo
sarò, detesto ogni pensiero unico, perché spiega
solo una parte della realtà, perciò non spiega
nulla.
Ma la questione in ballo non è filosofica, e nemmeno
politica, poiché se gli attuali governanti hanno
praticato una deludente politica, quegli altri non la faranno
per niente, ed è molto peggio; i soli che la tenteranno
sul serio, appartengono al revanscismo fascista e all'integralismo
cattolico.
Li facciamo accomodare con un inchino? Fate un po' voi!
Fra coloro che s'astengono dal voto, favorendo quanto sopra,
ci sono poi parecchi che soffrono di un
altro male, non vogliono viversi da perdenti e, non votando,
riescono a sentirsi perfino vincenti perché determinano
la sconfitta di questa sinistra che desiderano punire. No,
non lo ammetteranno mai, ma nel profondo non vogliono perdere
e le studiano tutte con se stessi
che dite me la daranno
o no una laurea honoris causa in psicologia sociale? Sapete,
come tutti quelli che non hanno un titolo di studio, aspiro
all'alloro accademico senza andare a scuola, chiaro no?
A scrivere questa newsletter mi sono divertito poco - lo
so, tu che stai leggendo ancora meno - perché mi piace
occuparmi d'altro, ma il caso e la necessità mi hanno
spinto a questo calamaio.
Se vi ho annoiati, tornate con fiducia a leggermi prossimamente,
lo giuro vi divertirò di nuovo, ammesso che ci sia
mai riuscito.
Ah, ancora una cosa. Nelle nostre case è in arrivo
un libro. Pare sia un testo importante. Pensate, ne sono
state stampate dodici milioni di copie. Il triplo di quelle
della Bibbia vendute ogni anno! Dell'autore non ne cercate
la biografia nei dizionari letterari, sarebbe impresa vana,
ma la troverete in atti di vari Tribunali dove apprenderete
delle tante inchieste penali in corso su di lui.
Che dire? Come spesso accade, ci soccorre Dante: galeotto
fu il libro e chi lo scrisse.
Vado via, se qualcuno mi cerca sto al bar.
|
|
|