Attività inchiestativa . Così Cinzia Banelli, brigatista pentita, ha definito il lavoro d’indagine svolto dalle BR per pianificare l’omicidio di D’Antona. Nadia Lioce, brigatista non pentita, parla di “ capacità di clandestinizzazione “ e, circa i pedinamenti a Marco Biagi prima di ucciderlo, li chiama “osservazione del soggetto all’esterno”.
Ma come parla ‘sta gente? Chi parla male pensa male, dice Nanni Moretti in un film. Proprio vero.
Cifre. Secondo il più recente conteggio ufficiale del Dipartimento della Difesa americano, alla data di lunedì 27 settembre 2004, sono 1047 i militari Usa morti dall'inizio delle operazioni in Iraq. Sempre secondo le cifre fornite dal governo americano, dal primo maggio dello scorso anno – data in cui il presidente George W. Bush dichiarò conclusa la fase cruciale del conflitto – sono morti 899 militari Usa, i feriti in azioni di guerra sono stati 7.418.
Acquistereste una guerra usata da quest’uomo?
Parole sante. Il vescovo di Terni, Monsignor Vincenzo Paglia, con una coda coerente col proprio cognome, intervistato da Piero Schiavello per Repubblica sulle guerre dei nostri giorni, ha affermato che “La religione non c’entra” - e proseguendo in modo temerario - “Né il Cristianesimo né l’Islam, né l’Ebraismo né le innumerevoli altre religioni del mondo”.
Mi verrebbe di rispondergli per le spicce in modo brutale, ma per usare le buone maniere, preferisco affidarmi a José Saramago - Premio Nobel per la Letteratura nel 1998 - che sul tema ha detto: “Mai nella storia le religioni sono servite ad avvicinare gli uomini, al contrario sono sempre state motivo d’intolleranza e di odio (…) che senso ha sventolarsi gli uni contro gli altri le bibbie e i corani? La verità è che le religioni non solo mai hanno reso gli uomini fratelli, ma neanche buoni vicini. Soltanto nemici. Vorrei aggiungere una riflessione: raramente si nota che chi dice di uccidere in nome di Dio trasforma Dio in un assassino”.
Falsi ribelli. L’estate appena trascorsa ha visto tra i fatti di cronaca risaltare il “caso Liboni”. Fin qui nulla di strano, i media, si sa, quando nei mesi estivi sono a corto di epidemie e terremoti vampireggiano su altro.
Quello che mi ha colpito è il modo in cui una parte della stampa, radio e siti web della sinistra cosiddetta “antagonista” (antagonista, sostantivo bellissimo, sfigurato da chi sto per dire) ha commentato l’episodio. Devo registrare, ad esempio, con disagio il titolo del quotidiano “il Manifesto”: ‘Colpo alla nuca’. Mi chiedo che cosa avrebbe fatto il redattore autore di quello sciagurato titolo se fosse stato al posto del carabiniere mentre Liboni, armato, dopo avere già sparato alcuni colpi, teneva in ostaggio una malcapitata turista. Lo avrebbe invitato a un dibattito su ‘Violenza e società”?... o “Gli ostaggi secondo l’antropologia”?... oppure “L’omicidio: segni e linguaggio”?...
Tra i siti web, Indymedia, in un forum su Liboni ha visto – fortunatamente una minoranza, ma non piccola – inneggiare al bandito omicida.
Si dirà: la madre dei cretini è sempre incinta. D’accordo.
Ma qui noto un’altra cosa: una tale collera, una tale voglia di radicalità, da spingere pericolosamente a scambiare - colpevolmente ciechi - come segnale di rivolta ogni fenomeno mascalzone (persona o idea) che abbia le sembianze di disobbedienza.
Meditate gente. E meditiamo tutti.
Voglio ricordare un altro bandito che, quello sì, gode della mia simpatia: Horst Fantazzini.
Usava solo armi giocattolo, mandava fiori alle impiegate di banca spaventate dalle sue rapine, una volta restituì al cassiere una parte dei soldi dicendo che erano troppi.
Pur senza mai avere ucciso nessuno scontò 32 anni di carcere. Una volta libero, nel 2000, tentò una nuova rapina. In bicicletta. Fu preso. Morì cinque giorni dopo.
Tagliagole. Gli arabi (5% della popolazione mondiale) vedono nei propri paesi pubblicato solo l’1% dell’editoria mondiale.
Le opere religiose sul totale dei libri pubblicati in 22 paesi arabi sono il 17% ; nel resto del mondo i testi religiosi editi rappresentano il 5%.
Nell’ultimo millennio, soltanto 10.000 (diecimila) libri sono stati tradotti in arabo; per rendere maggiormente l’idea del significato di quella cifra, si pensi che diecimila sono i libri di altre lingue tradotte in un solo anno in spagnolo.
Diciamo la verità, un vero schifo. Da noi le cose vanno ben diversamente.
Eppure ciò non ha impedito – per limitarci a tempi recenti – Auschwitz, Hiroshima, i gulag, repressioni maoiste con morte a milioni in Cina, e altre impunite stragi qua e là.
E allora?
Disperate gente, disperate! E disperiamo tutti.
Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca sto al bar.
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