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Italia rubyconda

 

8 aprile. L’8 aprile 1911 nasceva in Romania Emil Cioran che morirà a Parigi il 20 giugno 1995.
E’ stato uno dei più grandi pensatori tragici del ‘900. “Se Noè avesse avuto il dono di leggere il futuro” – ha scritto – “non c’è alcun dubbio che si sarebbe fatto colare a picco”.
La data non è stata ricordata come meritava. Che volete farci… guerra in Libia… Ruby e il suo protettore… nomine rai. Fra i pochissimi che hanno ricordato Cioran, c’è stato Raffaele Liucci su Il Fatto. Ha scritto giustamente: “La sua opera è un’infinita e scarnificante variazione sul tema della morte. Morte come rigetto della vita. Come sconfessione del sacro”.
Da duemila anni Gesù si vendica su di noi per non essere morto nel suo letto.

 

 

All’armi! Un disegno di legge costituzionale che abolisce la XII norma transitoria e finale della Costituzione e cioè la norma che vieta "la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista" l’ha presentato al Senato, lo scorso 29 marzo, il senatore del Pdl Cristano De Eccher, cofirmatari altri senatori del Pdl: Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bornacin, Achille Totaro e il senatore Fli Egidio Digilio.
La faccenda si commenta da sola.
Anna Finocchiaro, presidente del gruppo al Senato: "Trovo molto grave e offensivo per la storia del Paese, della Repubblica, per la nostra democrazia che il Pdl voglia abolire, attraverso un disegno di legge, il reato di apologia del fascismo". Giusto. Giustissimo.
Vorrei ricordare, però, che durante il periodo dall’ottobre 1998 al 2000 (Presidente del Consiglio lo skipper di Gallipoli Massimo d’Alema) nel Tg1 si sono esibiti nel saluto fascista il sindaco di Chieti (non ne ricordo il nome) e Teodoro Buontempo che, salutando romanamente, gridava “Onore ai caduti della Marcia su Roma” (con evidente riferimento a qualche incauto camerata scivolato per ‘mbriachezza lungo il percorso). Non fu preso alcun provvedimento.
Nel 2001 – presidente del Consiglio: Giuliano Amato alla guida di un governo di centrosinistra – Paolo Limiti a “Ci vediamo su Raiuno” invitò un coro, rigorosamente in camicia nera, a cantare l’inno della X Mas nella trasmissione. Nessuna reazione da parte dei dirigenti politici della Sinistra.

 

 

Ascolta, si fa notte. Dall’autorevole antenna radiofonica dell’emittente Radio Maria (fondata nel 1987, ora è leader d’ascolto fra le oltre 300 radio di proprietà ecclesiale in Italia), abbiamo appreso dal Vice Presidente del Cnr Roberto De Mattei, che le spaventose tragedie subìte da poco dai giapponesi "sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio".
Da questo si deduce che il giorno in cui De Mattei ebbe l’incarico, che ancora ricopre, il Cnr fu ammonito dalla voce terribile ma paterna della bontà di Dio.

 

 

Musata (1). Brutta quella presa dalla leghista signora bresciana Mariastella Gelmini, ministro per la Pubblica (ma lei preferirebbe Privata) Istruzione.
Qualche tratto biografico: laureata fuori corso in Giurisprudenza con voto 100 su 110, ha superato l'esame di Stato per la professione di avvocato presso la Corte d'Appello di Reggio Calabria nel 2002, dopo aver svolto il primo anno di praticantato a Brescia. Tale lieta gita nel profondo sud, come spiegò lei stessa, fu motivata dal fatto che a Reggio Calabria c'era una percentuale di esami superati di quasi il 90% contro il circa 30% delle città del nord Italia.
Una sentenza della Corte Costituzionale ha bocciato le disposizioni di Gelmini Mariastella la quale, nel 2009, operò una sorta di protezionismo sulle graduatorie dei supplenti della scuola a favore dei prof settentrionali e contro quelli meridionali… bella ingratitudine da una che s’è fatta un viaggetto da Brescia a Reggio Calabria perché lì era più facile passare l’esame per fare l’avvocato!...

 

 

Musata (2). Raffica di sentenze – in appena 7 mesi, sono state emesse 4 mila condanne dai Tar di tutta Italia a favore degli alunni disabili – che danno torto al ministro della Pubblica (ma lei preferirebbe Privata) Istruzione Mariastella Gelmini e ragione ai genitori di bambini con handicap.
Esemplare la dizione della sentenza del Tar di Bari che ha ritenuto arbitrari i tagli poiché adottati con "violazione e falsa applicazione di legge, eccesso di potere, ingiustizia manifesta, violazione della normativa comunitaria e internazionale".
Affidare a quella signora i destini della scuola italiana è come affidare un centro Avis a Dracula.

 

 

Povetici. L’ex soubrette Lory Del Santo ha dedicato al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi una poesia: "Tu / che pensi, che immagini / tu che trasformi la realtà in sogno / esprimi il desiderio di esserci, di resistere. / Tu / che hai voglia di dare / vedi un universo senza argini e confini / un mondo che crede nel progresso. / Tu che ami / tu che, semplicemente, sei''.
Titolo: “Tu”. Versi che andranno studiati sul piano linguistico, al momento possiamo di quella lingua soltanto ipotizzarne il colore nel marrone.
Molti studiosi, però, in questo ritengono imbattibile il poeta Sandro Bondi che dedicando una sua poesia alla signora Rosa, madre del premier, così canta: “Mani dello spirito / Anima trasfusa. / Abbraccio d’amore / Madre di Dio”.
Forse nell’ultimo verso un po’ esagera, ma, ammettiamolo, è imbattibile!

 

 

Udito leghista. Marco Bracconi sul suo blog del 17 marzo: “Il leghista Boni, è molto preoccupato delle “deportazioni” dei milanesi, che a suo dire vengono mobilitati a forza per l’alzabandiera. “Fa un po’ Ventennio”, spiega con inaspettata verve antifascista. Si potrebbe aggiungere che anche non alzarsi durante il silenzio per quattro bambini morti bruciati fa molto Terzo Reich”.
Bracconi si riferisce a un episodio capitato l’8 febbraio scorso.
Cesare Bossetti, consigliere della Lega, durante il minuto di silenzio (richiesto dal Pd) per i quattro bambini rom morti carbonizzati in una baracca a Roma, non si è alzato in piedi.
La difesa dell'esponente leghista: "Leggevo un articolo, non mi sono accorto del minuto di silenzio”… doveva essere ben interessante quell’articolo!... e conclude: "Se davvero non avessi voluto osservare il minuto di silenzio, sarei semplicemente uscito dall'aula".
Non si preoccupi Bossetti, non le mancherà occasione.

 

Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca, sto al bar.

 

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