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Non tutte le salme finiscono in gloria

 

496. Tanti sono dall'inizio dell'anno i lavoratori morti per infortuni sui luoghi di lavoro.
Per renderci conto dell’enorme gravità di quella cifra, basti pensare che in missioni di guerra (guerra, non picnic) in cui erano impegnati militari italiani, 98 di loro sono morti al fronte in 13 anni dal 2000 a oggi. La tragedia dei caduti sul lavoro è ben documentata su questo sito.
“E lo Stato che fa? Si costerna, s'indigna, s'impegna, poi getta la spugna con gran dignità”.

 

 

Cancelli e Cancellieri. La Cancellieri si è amorevolmente interessata alle sorti di una detenuta figlia di un imprenditore anch’esso al gabbio.
“In cella non mangiava più, l’ho fatto per ragioni umanitarie”, ha spiegato al Pm Vittorio Nessi la Cancellieri, che non è indagata.
Sono certo che in questa lodevole sensibilità nulla c’entri che il figlio della Cancellieri abbia lavorato proprio per quell’imprenditore ora ingabbiato ricevendo alla fine della collaborazione una buonuscita milionaria in euro.
E altrettanto certo sono che la Cancellieri s’impegni allo stesso modo per tutti i detenuti che manifestino stati di disagio psichico.
Sono preoccupato, però, per il suo benessere fisico. Nell’occuparsi di tutti quei numerosissimi casi (e certamente lo fa con la stessa premura dimostrata con quella signora ora ai domiciliari), corre il rischio che non le resti tempo per dormire, mangiare, e altre necessità fisiologiche.
Ministro, non ci faccia stare in ansia per la sua salute!

 

 

Carità. Il caso Priebke ha fatto registrare, oltre alla legittima indignazione, anche voci che hanno salmodiato di carità cristiana verso un morto.
Amo alla follia Totò, però mai gli perdonerò di aver scritto “’A Livella”. La morte non rende uguali. Altrimenti dovremmo pensare che Giacomo Matteotti equivalga al suo assassino Amerigo Dumini, Anna Frank a Hitler, il dottor Albert Schweitzer al dittatore Bokassa... no, chi muore da fetente (come Priebke), fetente resta. Per sempre.

 


Cavilli. I padri costituenti idearono dei meccanismi di garanzia per rafforzare le strutture democratiche pensando a un Parlamento di gente onesta. Non avevano immaginato che dei malfattori (frodatori fiscali, prosseneti, tangentisti, prostitute) entrati nelle auguste aule, avrebbero usato quelle parole come cavilli per sfuggire a indagini, censure, condanne.
Così come il voto segreto (urgente: abolirlo per ogni deliberazione e per sempre!) invece di servire all’esercizio democratico è stato usato finora per bocciare cose buone e approvare quelle pessime.
Conservare oggi quegli strumenti, pensati nel ‘46, è come affidare un centro Avis al conte Dracula.

 

 

Film. Visti e recensiti in max 100 caratteri spazi inclusi.
Gloria.
Grande il regista cileno Sebastian Lelio.Strepitosa la protagonista Paulina García.
Sacro GRA.
Imperdibile. Finalmente un film senza trama e senza attori ma con tanta storia e personaggi.
Via Castellana Bandiera.
Uscito dalla sala, ho dovuto pensare a Borghezio per vincere la voglia d’iscrivermi alla Lega Nord.

 

 

Zoom. “A dieci anni un uomo è un animale, a venti un lunatico, a trenta un fallimento, a quaranta una truffa, e a cinquanta un criminale” (Henry Miller).

 

 

Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca, sto al bar.

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