Questa sezione del sito Nybramedia fino al mese di giugno ’19 ospitava ogni mese miei commenti sull’attualità artistica, sociale, politica. Da ottobre del 2019 ha cambiato il suo formato.
Adesso riporta, infatti, frasi tratte dalla letteratura e dal giornalismo, battute cinematografiche e teatrali, scritte sui muri o su volantini oppure trovate sul web.
Cose cui mi hanno fatto pensare gli avvenimenti del mese, oppure mi sono venute alla mente da ricordi lontani.
Tutti gli scritti, però, saranno ispirati alla dea chiamata Brevità.
Quando riporterò parole mie, sempre alla legge di quella dea obbedirò.
Perché questo cambio di rotta rispetto alle passate edizioni che vanno avanti dal febbraio 2000?
Sono in tanti a scrivere e commentare i fatti correnti.
Aggiungere anche mie parole? Sono proprio necessarie? Non credo
È stato detto che la carta è stanca. Ma anche altri supporti.
Non voglio, almeno qui, aggiungere nuovi sfinimenti a quella tombale spossatezza.
Trump quando era presidente degli Stati Uniti.
«Ho parlato con molta gente e ritengo che il numero sia molto al di sotto dell’1%.
Molte persone che contrarranno il virus si riprenderanno rapidamente, senza neanche il medico»
6 marzo 2020
10 mesi dopo.
“Negli Stati Uniti i casi superano 20 milioni – Deceduti oltre 350 mila”.
6 gennaio 2021, cifre della Johns Hopkins University.
Trumpiani di casa nostra.
Mentre tal Arturi organizza un movimento di sostegno all’ex presidente, fonti giornalistiche riferiscono d’incontri riservati fra due noti leader italiani di Destra per riorganizzare le file oggi disorientate della Destra trumpiana: un autorevole maschio e un’autoritaria femmina.
Incontri bête-à-bête.
da Cosmotaxi
Ciao.
Matteo Renzi ha intitolato un recente documento politico da lui firmato “Ciao”.
Dal Dizionario etimologico: “Dal veneziano ‘schiao’, forma sincopata di «schiavo», a sua volta dal latino ‘sclavus’ col medesimo significato”.
Benvenuta sincerità.
da Alien Bar
Bandito onesto.
“Dici che confessare chi si è sia una liberazione… già… ma la vergogna di chi si è dove la metti”?
Il capo dei banditi nel film “La ballata di Buster Scruggs” di Ethan e Joel Coen, 2018.
Trepidante per Trento.
Maria Elena Boschi, forse futura ministra, è preoccupata per il nostro commercio marittimo.
Ha chiesto, infatti, notizie su porti del sud e di quelli di Trento e Venezia.
Pare, infatti, che al porto di Trento ci siano difficoltà.
Da Il Fatto del 14.1.’21
Bolsonero.
L’errore nello scrivere il nome è voluto. Gli sta meglio.
La più recente intemerata, applaudita da suoi imbestialiti sostenitori, è stata esercitata contro l’artista Juliana Notari autrice di una scultura di 33 metri raffigurante una vulva dal colore rosso.
Il corpo femminile, infatti, è al centro delle opere di Juliana Notari da ormai un decennio.
Negli attacchi di Bolsonaro/nero nulla di nuovo. Da sempre promuove una campagna mediatica contraria all’arte e agli artisti, descrivendoli come “parassiti decadenti”, “spazzatura comunista”.
Che la Destra sia sessuofobica non è un mistero, ma il brasiliano nel definire “comunista” quel tipo d’arte dimostra di non conoscere il nemico che vuole combattere. Le stesse cose che avversa sono state contrastate dal comunismo non solo nella Russia sovietica ma anche nell’Italia di Togliatti. Ricordate il Migliore quando promosse su Rinascita una caccia alle avanguardie definendo “scarabocchi” le opere di Chagall, Braque, Magritte, Picasso?
da Alien Bar
Oscurità e trasparenza.
Il filosofo Jacques Lacan ha una scrittura impenetrabile. Ammetto che poco dopo pagina 3 la mia mano passa a un albo di Dylan Dog. Eppure, sono riuscito a trovare una sua frase d’estrema chiarezza: “L’amore è dare qualcosa che non si ha a qualcuno che non lo vuole”.
Jacques Lacan: Scritti, 2 volumi, Torino, Einaudi, 1995
Sor Ettore.
Petrolini fu fascista della prima ora. Certamente fascista atipico detestato da parecchi gerarchi del Regime. Riusciva a farla franca da censure e ostruzionismi grazie alla protezione di Mussolini al quale era simpatico. Tanto che nel 1929 ottenne dal duce il titolo, puramente onorifico, di centurione della Milizia. Tuttavia, nel 1934, al compimento del cinquantesimo compleanno, tale titolo gli venne revocato per raggiunti limiti di età. Tentò d’ottenere una proroga. Non vi riuscì.
Mussolini pur d’accontentarlo in qualche modo gli concesse una decorazione.
Appuntata sul petto la medaglia, all’uscita da Palazzo Venezia, ai giornalisti che gli chiesero che cosa provasse ad essere stato decorato, rispose: “Me ne fregio!”.
dal Corriere della Sera, in occasione del 60° della morte di Petrolini, 1994
Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca sto al bar (fino alle 17.59).
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