Questa sezione del sito Nybramedia fino al mese di giugno ’19 ospitava ogni mese miei commenti sull’attualità artistica, sociale, politica. Da ottobre del 2019 ha cambiato il suo formato.
Adesso riporta, infatti, frasi tratte dalla letteratura e dal giornalismo, battute cinematografiche e teatrali, scritte sui muri o su volantini oppure trovate sul web.
Cose cui mi hanno fatto pensare gli avvenimenti del mese, oppure mi sono venute alla mente da ricordi lontani.
Tutti gli scritti, però, saranno ispirati alla dea chiamata Brevità.
Quando riporterò parole mie, sempre alla legge di quella dea obbedirò.
Perché questo cambio di rotta rispetto alle passate edizioni che vanno avanti dal febbraio 2000?
Sono in tanti a scrivere e commentare i fatti correnti.
Aggiungere anche mie parole? Sono proprio necessarie? Non credo.
È stato detto che la carta è stanca. Ma anche altri supporti.
Non voglio, almeno qui, aggiungere nuovi sfinimenti a quella tombale spossatezza.
Cuba libre.
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da Exibart
“Se mi chiedessero che sensazione mi dà il XXI secolo, risponderei che circola una pericolosissima rimozione dei limiti della nostra specie, della nostra finitudine.”
da “Le parole e le cose”, Michel Foucault, Rizzoli, 1967.
Strano proprio.
“Appare davvero strano che la malattia non figuri insieme all’amore e alla gelosia tra i temi principali della letteratura […] abbiamo bisogno di una nuova gerarchia delle passioni: l’amore si ritiri davanti a quaranta di febbre, la gelosia lasci il posto agli attacchi di sciatica..."..
da “Sulla malattia”, Virginia Woolf, Bollati Boringhieri, 2006
Il Paracult.
L’italiano medio è Paracult. Non nasce è generato; non muore decede; non guarda squadra; non ha desideri ma aspirazioni; anziano da giovane è immaturo da vecchio; confonde la furbizia con l’intelligenza; non si sposa si coniuga; non scopa si accoppia; i figli non li erudisce li alleva; non ama adora; ciò che adora è per lui cult; è credente non praticante; la sua religiosità è la superstizione; non osserva spia; odia gli intellettuali; abbonda in anglicismi ma non conosce l’inglese; sempre complicato mai complesso; detesta la Magistratura tranne quando gli dà ragione; odia i partiti e i sindacati ma ne sfrutta eventuali vantaggi personali; se un reato lo fanno tutti non lo considera reato; non vota elegge; confonde il lusso con l’eleganza; non conosce responsabilità ma colpe; se un dubbio s’avvicina lo scansa; giudica severamente l’omosessualità; vabbè stupro ma quella lì se l’è cercata; perdona l’infedeltà maschile non quella femminile; nazionalista e mai patriottico; frega il posto nelle file e se ne vanta; parcheggia in luoghi vietati perché a quell’ora non passano i vigili; mai prudente sempre sospettoso; non ascolta sente; non si rammarica si rincresce; accusa gli altri e si autoassolve; non conosce collera né rabbia solo stizza; frenetico e mai vertiginoso; non considera grave la sua evasione fiscale ma solo quella dei più ricchi di lui; diventa talvolta ricco evadendo il fisco; non si sorprende si stupisce; si lagna della sporcizia in città e scuote il posacenere dell’automobile lungo la via; diffida delle cucine esotiche; all’estero cerca ristoranti italiani; non chiede dove vai ma dove sei diretto, non viaggia si sposta; urla contro l’arbitro e mai contro il capufficio; dopo la squadra del posto in cui è nato tifa Juve; non si scandalizza s’indigna; non si agita, smania; non si addolora si rattrista; non ride, ridacchia…
L’italiano medio è paracult. E crede di vivere.
da Alien Bar
Repubblica, 22.1.’21
«Ma per la prima volta Mara Carfagna torna sulla scena dopo mesi e squote il partito».
E, per non essere da meno, il redattore “squote” l’ortografia.
da ‘La lepre marzolina’, gennaio 2021
Giusta protesta.
«Sindaco di Scandicci: “Basta accostare il nome di Renzi al nostro comune!”.
Offende la memoria di Pacciani».
da Spinoza.it
Un felice ritratto.
Per apprezzarne disegno e colore: CLIC
dalla tv
Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca sto al bar (fino alle 17.59).
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