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Je so’ Pas

 

Questa sezione del sito Nybramedia fino al mese di giugno ’19 ospitava ogni mese miei commenti sull’attualità artistica, sociale, politica. Da ottobre del 2019 ha cambiato il suo formato.
Adesso riporta, infatti, frasi tratte dalla letteratura e dal giornalismo, battute cinematografiche e teatrali, scritte sui muri o su volantini oppure trovate sul web.
Cose cui mi hanno fatto pensare gli avvenimenti del mese, oppure mi sono venute alla mente da ricordi lontani.
Tutti gli scritti, però, saranno ispirati alla dea chiamata Brevità.
Quando riporterò parole mie, sempre alla legge di quella dea obbedirò.
Perché questo cambio di rotta rispetto alle passate edizioni che vanno avanti dal febbraio 2000?
Sono in tanti a scrivere e commentare i fatti correnti.
Aggiungere anche mie parole? Sono proprio necessarie? Non credo
È stato detto che la carta è stanca. Ma anche altri supporti.
Non voglio, almeno qui, aggiungere nuovi sfinimenti a quella tombale spossatezza.

 

 

 

 

600 a 1.
Muore in un paese (o nazione che chiamar si voglia).d’Europa un uomo già condannato in modo definitivo a 4 anni di reclusione, 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e 3 anni dagli uffici direttivi. Viene proclamato per lui un giorno di lutto nazionale.
Negli stessi giorni annegano in 600 nello stesso continente.
Per loro neppure 1 minuto 1 di lutto internazionale.
I morti si contano ma non tutti contano.

 

 

 

“Combattevamo Mussolini come corruttore, prima che come tiranno; il fascismo come tutela paterna prima che come dittatura; non insistevamo sui lamenti per mancanza della libertà e per la violenza, ma rivolgemmo la nostra polemica contro gli italiani che non resistevano, che si lasciavano addomesticare”.

Piero Gobetti

 

 

Navi, aerei, sottomarini, sofisticate tecnologie, grandi specialisti accorsi per tentare di salvare cinque turisti subacquei inabissatisi per vedere da vicino il Titanic.
Giusto impiegare tale imponente spiegamento di forze per salvarli?
Sì, giusto. Salvare vite è (o dovrebbe essere) un dovere morale di noi umani.
Impossibile, però, non sorprendersi sulla differenza del volume d’intervento nel caso del Titan e in quello – praticamente assente – per trarre in salvo un migliaio di naufraghi al largo della Grecia laddove, secondo specialisti, sarebbero state necessarie minori forze e meno soldi per evitare la morte di centinaia di uomini, donne, bambini.
Tutti migranti… ah, già.

 

 

 

D’irresistibile comicità involontaria quelli che a Sinistra si chiedono se la Meloni sia veramente fascista. I più divertenti sono quelli che chiedono sia tolta la fiamma che arde nel simbolo dei FdI.
La povera Giorgia va capita. Se ascoltasse quelli là perderebbe un mucchio di voti. E poi ammettiamo pure che quella signora spegnesse il gas sotto la pignatta mussoliniana, che forse sparirebbero di colpo le pareti delle sezioni del suo partito tappezzate di foto del duce e immagini di Salò non proprio riferite al panorama di quella ridente località?
Possibile, o probabile, che la Meloni avendo ormai fatto il botto, forse volentieri si libererebbe da quelle funebri e iettatorie cerimonie praticate da molti dei suoi che le creano qualche imbarazzo (sul piano internazionale, non già in Italia), ma come fare? S’arrabatta.
Se qualcuno le dice “Che ne pensa della Rsi?”
Lei replica: “Si riferisce alla Radio Svizzera Italiana?”

 

 

 

 

Occupazione militare della Rai da parte dei Fratellastri d’Italia? Perfettamente legale.
Hanno usato leggi e regolamenti approvati prima che loro vincessero le elezioni. Una volta la Rai già sotto il controllo del Parlamento (cosa discutibilissima) poi con Renzi (nome di fantasia) passò addirittura sotto l’egida del governo, quindi…
Stanno invadendo le trasmissioni? Sì e no. Non hanno bisogno di forzare troppo redazioni giornalistiche e direzioni programmi, donne e uomini (non tutti tutti, ma tanti tanti tanti) sono ben disposti a competenti gesti ancillari, perfino quando non richiesti. Fanno a gara fra loro per mostrarsi eccellenti servitori senza livrea di provata professionalità.

 

 

 

 

«Da un certo punto in là non vi è più ritorno. Quello è il punto da raggiungere».

(Franz Kafka).

 

 

 

 

Come sanno quei generosi che leggono Nybramedia, non pubblico recensioni di poesia (né di romanzi). Hanno in parecchi tentato di convincermi a farlo. Non ci sono riusciti.
Per dimostrare che però amo la poesia (i romanzi parecchio meno), da due numeri trasscorsi “Spacenews” riporta versi di poeti che mi piacciono. Ovviamente non si accettano autocandidature.
Ho cominciato con Valerio Magrelli, seguì il mese scorso Vincenzo Cardarelli, oggi è la volta del portoghese Fernando Pessoa (1888 - 1935).

“Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente”.

 

Continua QUI

 

 

 

 

Promosso con 9 in condotta lo studente che a Rovigo con pistola ad aria compressa sparò alla professoressa.

Un pallino la colpì proprio accanto a un occhio.
Successivamente, un Consiglio di Classe Straordinario lo ha ugualmente, come prima,  promosso, ma il voto in condotta è stato severamente abbassato a 7. Eh sì, così impara!
In città si mormora che qualora lo studente avesse centrato l’occhio accecando quella poverina, ancora più dura sarebbe stata la decisione, ancora promosso, però solo con 6 in condotta… a quella scuola mica si scherza!

 

 

 

 

Sulla lastra di marmo di una tomba.
“Mi dicevano ch’ero un pessimista. Visto com’è andata a finire?”

 

 

 

 

Je so’ Pas.
L’acronimo PAS sta per “Persone Altamente Sensibili” denominazione data dalla psicologa Elaine Aron. Si tratta di un tratto genetico ed ereditario, caratteristico e immodificabile riscontrato nel 20% della popolazione. Dati confermati da Elena Lupo, psicoterapeuta a indirizzo biosistemico, responsabile dell’Associazione “Pas Italia”.
Rientra in questo gruppo chi avverte “stimoli interni ed esterni più profondamente e intensamente di altri, sperimentando acute risposte fisiche, mentali ed emotive”.
Se vi riconoscete in questi sintomi potete legittimamente affermare: Je so’ Pas.
A vostra scelta far seguire, o non, quel successivi noto verso di Pino Daniele.

 

 

 

 

Scoop.
Questo sito è riuscito a leggere in anteprima il nuovo saggio di Gennaro Sangiuliano Ministro della Cultura nonché sapiente dantista. Dopo avere scoperto che è Dante il fondatore del pensiero della Destra, dopo avere successivamente indagato su di una celebre figura della Commedia nel suo libro “Il Conte Ugolino era vegano”, ecco ora su Beatrice, amata dal Sommo Poeta, suoi nuovi studi e rivelazioni. Titolo dell’imminente volume: “Beatrice Portinari. La grande libertina”.
Per vedere la copertina CLIC.

 

 

 

 

 

 

Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca sto al bar.

 

   

      


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