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Dotto e decotto

 

89. Tanti dall'inizio dell'anno sono già i lavoratori morti sui luoghi di lavoro al 15 marzo.
Lo comunica l’Osservatorio di Bologna, fondato da Carlo Soricelli nel 2008. 
Da 6 anni inascoltato da tutti i governi italiani fino a oggi.

 

 

8 marzo. Il Global Gender Gap Report 2013, pubblicato dal World Economic Forum sulle diseguaglianze di genere in 136 paesi del mondo, pone l’Italia al 71° posto, in altre parole tra i paesi a più basso GEI (Gender Equity Index) al pari di Armenia, Madagascar e Vietnam.
Sempre secondo il GGG Report 2013, nelle pari opportunità di lavoro, fanno meglio di noi i seguenti paesi: Nicaragua, Ecuador, Senegal, Belize, Azerbaijan, Tanzania, Bolivia, Botswana, Kenya, Ghana, Barbados.

 

 

Donne maomettane. Le sopporto quasi meno delle suore. Le convertite poi! Una di loro ha trovato spazio su “Noi donne” per esprimere profonda critica sull’8 marzo. Vittima di un’overdose di kebab, afferma “Da 1435 anni l’Islam riconosce alle donne diritti che nessuna altra legge occidentale moderna e democratica ci ha mai accordato se non di recente”.

Corano, Sura IV, 15. “Se le vostre donne avranno commesso azioni infami [“azioni infami” sta per fornicazione o adulterio, N.d.R.] portate contro di loro, quattro testimoni dei vostri. E se essi testimonieranno, confinate quelle donne in una casa finché non sopraggiunga la morte o Allah apra loro una via d'uscita”. 
Corano, Sura V, 6. "O credenti. Quando vi accingete alla preghiera lavatevi la faccia e le mani. Se uscite dalla latrina o avete toccato donne e non trovate acqua, cercate della sabbia pulita e passatevela sulla faccia e sulle mani".

E ora qualche immagine sconsigliata ai più sensibili. Tanto per sgradire. QUI.

 


Dotto decotto (1). Nessuno nega la grande cultura dell’astemio e tecnofobo Guido Ceronetti, come, spero, nessuno (a parte qualcuno che lo invita a scrivere) neghi che sia decotto. E non perché abbia 87 anni, abbiamo centenari lucidissimi. Esempi italiani: Rita Levi Montalcini, Gillo Dorfles, ma tanti altri ancora. No, lui è decotto dal 24 agosto del 1927 giorno in cui nacque già 87enne.
In un articolo apparso su Repubblica, Ceronetti, ancora una volta, insiste sull’inferiorità delle donne sbuffando di fronte al fatto che Renzi abbia formato un governo con metà di loro.
Da me invitata, gli ha risposto per le rime Maria Turchetto: CLIC.

 

 

Dotto decotto (2). Quell’articolo, poi, si trattiene a lungo lacrimando sull’allontanamento della Bonino dal Governo. Sintetizzo le ambiguità politiche di quel personaggio. Eletta nel Polo delle Libertà nel ’94, è stata complice con Pannella grembiulino-e-cazzuola nel sostenere Berlusconi in più occasioni e nell’avere appoggiato l’intervento armato in Iraq.
A quel proposito all’epoca le dedicai una poesiola che mi piace riproporre.
Qui comincia l’avventura / d’Emma B. detta ‘Sventura’. / La signora radicale / mai la smette di far male, / mo’ sostiene che la guerra / là in Iraq salva la Terra; / e perciò sulla sua testa, / questa donna assai funesta, / anche se gli va un po’ stretto / vuole mettere l’elmetto. / Epperò su quel capino / dal pensier tanto tapino / sono certo e qui lo scrivo / meglio sta il preservativo.

 

 

Dotto decotto (3). Nel 1999, quando Ceronetti voleva libero Priebke (lo appoggiò nell’occasione anche l’allora detenuto Adriano Sofri), Carlo Augusto Viano, scrisse "C'è un denominatore comune nei suoi articoli: l'elogio del conformismo. Ceronetti ha nostalgia di una civiltà che vedeva le donne serve e gli uomini di un certo ceto pensarla alla stessa maniera […] gli piace Priebke perché lo vede come un solerte capitano. E a un capitano non si chiede di incontrare il destino, quello è un privilegio che tocca ai grandi”.

 

 

Il sangue amaro. Da oltre 10 anni vado ripetendo che questo sito non si occupa di poesia. Non ce l’ho con la poesia, ce l’ho con i poeti. Troppi. E poi preferisco la poesia videoelettronica.
Di quelli che scrivono su carta mi piacciono pochi pochi, pochissimi. Si dirà: allora parla bene di quelli che ti piacciono e male degli altri… come la fate facile! Sai le maledizioni che m’attirerei, e un po’ superstizioso lo sono. Meglio dire “no” a tutti.
Di una cosa, però, non voglio privarmi, dirmi entusiasta di Valerio Magrelli.
La sua raccolta appena uscita, “Il sangue amaro” (Einaudi): 150 voluttuose pagine di rara bellezza.

 

 

Zoom. "Dio c'è, ma ci odia!”.
Roberto "Freak" Antoni (Bologna, 16 aprile 1954 – Bentivoglio, 12 febbraio 2014).

 

 

Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca, sto al bar.

          

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