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Auspici cristiani. Sassuolo, ore 12.15 di sabato 19 marzo. Entro distrattamente in un negozio per acquistare una cartolina. Mi accorgo di trovarmi in una libreria cattolica. Davanti a me una cliente fa grandi acquisti. Vengo attratto dalle sue parole alla commessa: “… ci va ormai poca gente a messa, ci vorrebbe una bella ondata di miseria così la gente tornerebbe in chiesa a pregare, quella ci vorrebbe!”. Azzardo: “Quella che c’è non basta?”. “Evidentemente no”, risponde sospirando la signora alla quale sfugge del tutto la mia ironia. Paga 67 euro per vari libri e una statuina di una madonna piangente. Sarebbero 70 ma c’è lo sconto per la madonn… ops!

 

 

Eco di stampa. Mi piace riportare qui quanto ho letto giorni fa.

“Adesso succederà che di quella apparizione da Bruno Vespa verrà ricordata solo l'intemerata sul ritiro a settembre delle truppe in Iraq, diventata "un auspicio" il giorno dopo. Divertente, non c'è dubbio. Ma in quella puntata lui aveva soprattutto detto che gli italiani comprano tutto a rate perché ‘hanno una grande fiducia nel futuro’. E quando gli hanno fatto presente che in realtà gli italiani stanno comprando molto meno cibo,  ha risposto che lo fanno perché seguono le indicazioni salutiste e dietetiche del ministro Sirchia.

Ecco, non è giusto che questi due passaggi fondamentali restino in secondo piano.

Andate e diffondeteli a tutti, soprattutto presso suoi elettori dichiarati”.

(Antonio Dipollina, la Repubblica).

 

 

La buonauscita. Il caso Terry Schiavo ha riportato all’attenzione di tutti due cose: a) il cinismo di Bush che, per ringraziare la destra cattolica che l’ha massicciamente votato, s’è prodotto da par suo; b) il problema dell’eutanasia. Come al solito, Umberto Veronesi, con la sua consueta lucidità, ha chiarito che lì non si tratta di eutanasia. Si ha l’eutanasia, infatti, quando è il paziente a richiedere la morte. Qui il problema è più forte e drammatico: che cosa si fa quando il paziente non è in grado di richiedere di porre fine alle proprie sofferenze senza speranza di cure.

Fin qui Veronesi.

In Italia abbiamo un’Associazione che questo problema se l’è posto e si batte affinché esista una legge che autorizzi a legalizzare volontà a futura memoria attraverso un testamento biologico.

La censura cattolica sui mezzi d’informazione non permette che di questa cosa si sappia come l’argomento merita. L’Associazione – alla quale sono iscritto da anni, naturalmente – ha un nome un po’ buffo ma giustissimo: Exit

 

 

Onda su onda. Si chiamerà “Onda Azzurra” o “Italia di nuovo”? Parlo del nuovo movimento giovanile – collaterale a Forza Italia – varato giorni fa da Maurizio Scelli (non proprio giovane giovane), ex Commissario della Croce Rossa e, quindi, esperto in soccorsi sanitari. La prima riunione è stata un flop perché molti convocati, non ancora certi d’essere già stipendiati (come aveva promesso Berlusconi) si sono prudentemente astenuti dall’andare alla prima assemblea.

Se si chiamerà “Onda azzurra” immagino che la prima raccomandazione di Scelli ai giovanotti (da sempre la si raccomanda, infatti, a chi vive nella merda fino al collo) sarà proprio quella di non fare troppo l’onda.

E, se si chiamerà “Italia di nuovo”? Già sono prevedibili i soliti battutisti che immagineranno il nostro paese, di nuovo, nella stessa sostanza della temuta onda.

 

 

Slogan . Una pubblicità elettorale di FI a Roma dice: “Mazzetti: un cardiologo col Lazio nel cuore”.

E se Mazzetti fosse stato proctologo, come avrebbe scritto?

 

 

Voto coatto. Oggi, uscendo dalla cabina elettorale, pensavo che tra i motivi per cui ce l’ho con il centrodestra c’è quello che la sua presenza mi ha costretto necessariamente ad andare a votare, e votare per la sinistra che ci ritroviamo… pfui!

 

 

Voto e consulenze. Miei suggerimenti elettorali forniti a un candidato. Proprio vero. Estraggo qui la parte finale di quei consigli: “Dite a quel redattore che nel sito web scrive “semplici cittadini e militanti” di espungere dalle future cronache quell’aggettivo (semplici), suona come lapsus un po’ monarchico. E di evitare l’espressione – sia pure virgolettata come nel sito si trova – “dal basso” a proposito di proposte raccolte dal candidato o da persone del suo staff. La vita è carogna, e c’è il rischio di scoprire un giorno che colui il quale ha fornito la proposta “dal basso”, sia, poni caso, qualcuno che ha scritto cose mica male tradotte in mezza Europa, consegnando “dal basso” il foglio con la proposta nelle mani di un tipo che nella sua vita ha avuto come più impegnativa lettura la rivista Tutto uncinetto”.

 

Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca sto al bar.
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