Annunciazione Annunciazione. Com’è noto, la pupazzeide di Renzi si articola attraverso annunci poi smentiti dai fatti.
Ad esempio: “Basta con gli F-35”… ne sono stati acquistati 4 più della previsione iniziale;
“Mai la nuova Rai nascerà con la Legge Gasparri”… la nuova Rai è nata proprio con quella legge;
“Il 2016 vedrà il nostro ritiro dall’Afghanistan”… non solo resteremo in quel paese ma sarà irrobustito il contingente impegnato laggiù… continuo?
Potrebbe, quindi, non sorprendere che tra un grugnito e l’altro sia sconfessato un sindaco (della Capitale!) candidato dal Pd. No, si è andati oltre. Invece di affrontare un dibattito in aula e – se necessario – sfiduciare in quella sede il sindaco, si è preferito recarsi da un notaio (sic!) e – insieme a elementi dell’opposizione (risic!) – firmare un documento di sfiducia.
Avercela con Renzi? No. Come nel famoso aneddoto petroliniano, avercela con chi gli sta vicino.
Assenteisti. La ministra Madia afferma giustamente che gli assenteisti nel pubblico impiego vanno licenziati (nel privato, già avviene). Un primo esempio, però, andrebbe dato punendo i deputati e i senatori che, senza giustificazione, disertano le aule. Ma di questo la Madia si guarda bene dal solo pensarlo. Così come Renzi e Poletti, compari perfetti, arretrano facendo gesti di scongiuro al sentire Boeri che intenderebbe tagliare pensioni d’oro e vitalizi per dare almeno 500 euro mensili a chi è senza lavoro e ha raggiunto i 55 anni d’età.
Elettori di Renzi provenienti da Sinistra, non fingete di non saperle queste delicate cosine.
Ai ev ‘nu drimm.
- Gli storici della cultura di tutti i Paesi, pur dividendosi su alcune questioni, su di una tutti concordano: considerare la lingua come fondamento dell’identità nazionale.
Da noi, invece, addirittura Leggi dello Stato sono chiamate con vocaboli stranieri, vedi, ad esempio, Jobs Act. Ma, si sa, abbiamo un premier smart che va avanti con il suo Governo definito un Dream Team e copre porcate, come i regali agli evasori fiscali, parlando di voluntary disclosure. E poi smart working, spending review… a proposito, proprio necessario il super aereo voluto da Renzi che in affitto costa un patrimonio di euro l’anno mentre si lasciano a terra col nasino all’insù giovani ed esodati?
Forse sì, gli serve una situation room per il suo staff.
Si può pensare: ma ‘sto Renzi ama tanto l’inglese perché conosce le grandi risorse di quella lingua e, prima d’addormentarsi – hai visto mai? – legge sonetti di Shakespeare invece degli ordini che Berlusconi gli fa avere attraverso Verdini, come affermano i soliti maligni. Macché. Cliccate QUI e non perdetevi l’espressione di Kerry mentre il Nostro gli si rivolge in inglese.
- Renzi, talvolta, usa anche parole italiane.
Sentite questa: “Ora passo la parola a Gianpaolo (si riferisce a Padoan, N.d.R.) che c’illustra le tecnicalità”… tecnicalità?!... ma come parla st'omarino? Roba da affettarlo in un locale gentilmente (e gioiosamente) offerto dall’Accademia della Crusca che quest’anno s’è vista ridurre il contributo governativo annuo da 190.00 a 90.000 euro. Ah, dimenticavo: nello stesso provvedimento sono stati erogati a favore della Fondazione Craxi – un condannato in via definitiva, morto latitante all’estero – 30.000 euro.
- Considerato quanto scritto poco prima, ho una proposta, dal nome inglese, per Renzi.
Perché non mette a Palazzo Chigi un Death Clock? Cioè l’aggiornamento giorno per giorno e ora per ora dei morti sul lavoro che in Italia ha una cifra incomparabilmente superiore a quella di tutti i paesi occidentali? Argomento questo di cui il premier e la sua allegra brigata di galletti e galline mai parla? Neppure nel Jobs Act. Né è argomento della cosiddetta opposizione interna del Pd, né degli scissionisti a sinistra. A nessuno gliene frega niente.
Mentre leggete queste righe, scritte il 6 novembre, il numero di lavoratori crepati in fabbriche, cantieri e campagne, dal primo gennaio di quest’anno era di 602.
Uno scandalo! Un’ignominia! Dovrebbe stare in prima pagina tutti i giorni.
Dovrebbe anche far riflettere quei militanti, ed ex militanti, dei partiti della Sinistra che oggi reggono il sacco elettorale di Renzi.
Zoom. “Lasciamo perdere… con un film come ‘Via col vento’ non s’incassa neppure un cent!”
Irving Thalberg, Direttore della MGM, 1936
Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca, sto al bar.
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