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Vada a fare il guru

 

–  Tuo figlio non trova lavoro? Mandalo a fa’ il guru. 
È un mestiere che va. Esempi ce ne sono. Prendete quel Luca Morisi guru di Salvini, becca 65.000 euro l’anno e con il suo socio Andrea Paganella, ribecca altri 170.000 l‘anno per il compenso che la loro società “Sistema Intranet” ha stipulato con la Lega. 
Però, diciamo la verità, Morisi merita. È lui che ha avuto l’ideona di far apparire il boss leghista con un mitra in mano proprio il giorno di Pasqua. Chi di noi non l’avrebbe mandato a fare il guru.
Certo ‘sto ragazzo non può gareggiare con Jim Messina, altro guru. Scritturato da Obama lo ha rovinato alle elezioni presidenziali, assunto da Rajoy gli ha fatto perdere il governo, preso da Cameron, idem. Renzi, mente acuta, non poteva farselo scappare (a 400.000 euro l’anno) e grida: sei mio! Risultato: perde le amministrative, poi il referendum e, gran finale, le politiche. 
E qui a Jim Messina la Patria riconoscente pose.

 

  

-  Crollano i tetti delle scuole sulle teste dei pargoli, siamo il paese con il caos sui vaccini e 557 casi di morbillo nei primi 3 mesi di quest’anno, bambini raggiunti da proiettili per sparatorie davanti all’asilo. Che fare? Salvini propone di imporre i grembiulini nelle classi. 
Che dite, può essere un’idea risolutiva? Meriterebbe d’essere mandato a fare il guru?

 

  

-  Che statista quel Di Maio! In largo vantaggio di punti alle elezioni politiche, oggi, poco dopo un anno di governo arranca ben distanziato dalla Lega. Conseguenza del tradimento operato ai danni del suo elettorato al quale aveva promesso “Mai con Salvini”.
Ora, sotto le elezioni europee si batte contro Siri, invece, mentre si formava il governo – nonostante le ripetute intenzioni di non imbarcare condannati – accettò quale sottosegretario lo stesso Siri che aveva patteggiato una condanna per bancarotta fraudolenta. Muto come una sogliola mentre la Lega paga 49 milioni sottratti allo Stato, con comodissime rate annuali di 600mila euro in 80 anni; una vera beffa per tanti cittadini con rateizzazioni verso il fisco. Tace il suo labbro durante la farsa della nave Diciotti. In religioso silenzio dinanzi alle sparate da bullo con frasi mussoliniane del suo alleato e alla recrudescenza di episodi razzisti e neofascisti nel paese.
Che statista quel Di Maio! E se lo mandassimo a fare il guru?

 

  

-  L’evasione fiscale in Italia, secondo l’Istat, è da paura.
Si parla e si scrive dei grandi evasori. Ci sono. Andrebbero ingabbiati. Non viene fatto.
Quasi, che i piccoli evasori (come alcuni dichiarano sfrontatamente di esserlo dicendo che l’evasione va colpita altrove) fossero innocenti creature, praticamente incolpevoli. Non è così.
Addizionando le cifre occultate da parte di professionisti, commercianti, ristoratori, artigiani, ambulanti, e via via, zompano fuori cifre da brivido.
Un solo esempio. In Italia esistono (dati ‘19 Fipe, Fed. It. Pubblici Esercizi) 149.154 bar.
È stato calcolato che il mancato rilascio dello scontrino per la tradizionale colazione mattutina (cappuccino e cornetto) equivale a circa 13.000 euro l’anno, lo stipendio annuo di un precario.
Immaginiamo (oggi siamo di buona) che solo la metà di quei bar (solo la metà, e solo per la colazione mattutina), si distragga al momento dello scontrino e abbiamo la cifra occultata di 969.501.000 euro.
Aggiungiamo gli evasori delle altre categorie ed ecco cifre da più finanziarie.

 

  

- Entrando nel gulag comunista alle isole Solovki, voluto da Lenin, in funzione dal 1919, si leggeva: «Il lavoro fortifica l'anima e il corpo».
All'ingresso del lager nazista di Auschwitz, operativo dal 1940 c’era scritto «Il lavoro rende liberi».
Strano che il Pcus non abbia denunciato per plagio lo Nsdap alla Siae.

 

  

-  Di solito un consigliere comunale o regionale oppure un deputato, un senatore, insomma della politica un ‘quadro’ forma una squadra e cerca la quadra. La squadra fatta dal quadro trova la quadra sostenendo ora il governo ora l’opposizione, versatile com’è ogni squadra forte di una quadra intuita da un quadro. Anche cambiando casacca, il quadro trova un’altra quadra e infoltisce la squadra trovando una novella quadra.

 

  

-  C’era una volta il brutto cadavere di un brutto cavaliere. 
Ma nessuno riusciva a trovare un orto dove seppellire quel morto. 
Fu così che invecchiando nella morte conobbe la sua più amara sorte.

 

  

-  Combattere contro chi crede e obbedisce.

(Anonimo del XXI sec.)

 

 

Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca sto al bar.       


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