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Camicetta nera?

 

Questa sezione del sito Nybramedia fino al mese di giugno ’19 ospitava ogni mese miei commenti sull’attualità artistica, sociale, politica. Da ottobre del 2019 ha cambiato il suo formato.
Adesso riporta, infatti, frasi tratte dalla letteratura e dal giornalismo, battute cinematografiche e teatrali, scritte sui muri o su volantini oppure trovate sul web.
Cose cui mi hanno fatto pensare gli avvenimenti del mese, oppure mi sono venute alla mente da ricordi lontani.
Tutti gli scritti, però, saranno ispirati alla dea chiamata Brevità.
Quando riporterò parole mie, sempre alla legge di quella dea obbedirò.
Perché questo cambio di rotta rispetto alle passate edizioni che vanno avanti dal febbraio 2000?
Sono in tanti a scrivere e commentare i fatti correnti.
Aggiungere anche mie parole? Sono proprio necessarie? Non credo
È stato detto che la carta è stanca. Ma anche altri supporti.
Non voglio, almeno qui, aggiungere nuovi sfinimenti a quella tombale spossatezza.

 

 

 

 

L’Italia è uno strano paese, riesce a fondere la tragedia con la commedia creando un genere che imbarazzerebbe la Siae circa la sezione cui attribuire la “tragigag”.
Esempio maiuscolo del passato fu il fascismo.
A settant’anni dalla fine del Regime, alla vigilia delle elezioni politiche di quest’anno, autorevoli firme allarmatissime circa una vittoria della Meloni.
Giunti i risultati, ecco larga parte di quelle stesse firme interrogarsi su di un bizzarro quesito: “Ma questa Meloni è veramente fascista o no?”
Ecco una buona risposta: CLIC!

 

 

 

 

Se Meloni fascista non è, inviasse a tutte le sezioni del suo partito l’ordine di rimuovere dai muri le immagini fotografiche del famigerato ventennio e specialmente della Repubblica Sociale Italiana che tappezzano tutte, proprio tutte, e in effigie solo quelle, le pareti di quei locali.

 

 

 

 

La moda italiana suggerirà per l’autunno-inverno la camicetta nera?
Ma forse non è necessario arrivare a tanto.
Il fascismo ha la capacità di trasformare il suo aspetto assecondando le epoche attraversate. Che forse l’ungherese Orban veste la divisa delle Croci Frecciate? E il capo di Vox, lo spagnolo Santiago Abascal, va in giro indossando la camicia blu franchista?
Naturalmente c’è anche chi ostenta simboli e uniformi dei tempi andati, ma quelli sono figli di quella famosa signora assai spesso incinta.
Il tailleur indossato adesso dalla Meloni sta al doppio petto già proposto dia Almirante.

 

 

 

 

Il 1994 iniziò con la discesa in campo di Silvio Berlusconi, che rappresentò il passaggio decisivo per lo sdoganamento politico della destra (anche quella più estrema). In quel momento, il disco più venduto aveva un testo che ci diceva a sua volta parecchio della direzione che avrebbe preso tanta parte della sinistra italiana, o sedicente tale. Il tormentone era “Penso positivo” di Jovanotti (che all’epoca non godeva di un’immagine particolarmente progressista) e conteneva svariati versi che, apparivano quantomeno incoerenti. Specialmente quando declamava:

 

Io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa
che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa
passando da Malcom X attraverso Gandhi e San Patrignano
arriva da un prete in periferia che va avanti nonostante il Vaticano

 

All’epoca la scambiammo per un’insalatona con dentro di tutto, di quelle che mangiamo controvoglia quando troviamo aperto soltanto una tristissima tavola fredda».
(Fin qui l’estratto da un articolo apparso su Micromega)
Quella canzone anticipava la confusione mentale che ci appare in 3D ai giorni nostri.
A proposito di Madre Teresa, consiglio la lettura della controbiografia firmata da Cristopher Hitchens “La posizione della missionaria” ediziomi Minimum Fax.

 

 

 

 

Elencare le colpe del Pd e della sinistra tutta l’hanno fatto in tanti e mi astengo perciò di proporre anche mie parole.
Una cosa, però, mi va di dirla. Riguarda S. Anna di Stazzema.
Lì’, il 12 agosto 1944, furono trucidati 560 cittadini di quella piccola località, una delle più terribili stragi nazifasciste commesse in Italia.
Nelle recenti elezioni politiche a S. Anna di Stazzema ha vinto Fratelli d’Italia.
Capisco le delusioni che lì gli elettori possono aver provato dalla politica del Pd, arrivo a capire pure un’astensione dal voto o annullamento della scheda, ma proprio là votare FdI non ha attenuanti.  

 

 

 

“Vedere gli uomini in trasparenza finché veramente scompaiono”.
(Elias Canetti, “Il cuore segreto dell’orologio”, Adelphi,1987)

 

 

 

 

Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca sto al bar.

 

   

      


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