L'ospite accanto a me è
Altan. Francesco Tullio-Altan, per la precisione
anagrafica.
Mentre mi accingevo a presentarlo, ho trovato sul web una raffica d'aggettivi
sul sito http://uni.abramo.it
dove sono riportati numerosi giudizi di note firme sull'opera del Nostro.
Un disegnatore che
ah, che sbadato! mo' dimenticavo gli aggettivi: "Fulminante.
Paradossale. Ironico. Trasgressivo. Tagliente. Feroce. Imperterrito. Amaro.
Blasfemo. Rassegnato. Irrimediabile. Caustico. Desolante. Surreale. Travolgente.
Cinico. Irreversibile." Se n'avete altri, accomodatevi pure. Io non mi
offendo.
Per la sua biografia, cliccate su http://www.italica.rai.it
- Benvenuto a bordo, Altan
- Buongiorno. Avete un rosso giovane ma non novello?
- Tranquillo, detesto i novelli, quindi qui quei vini nisba. Voglio farti
assaggiare una cosa che proprio giovane non è, ma spero ti piaccia:
Alzaia '97 di Antinori
qua il bicchiere!
Adesso ascolta: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne la guida,
a Roma direbbero "è un bel manico", però noi nello
spazio stiamo, schizziamo "a manetta", la cosa che sto per dire
io l'ho già fatta, anche tu, in poche battute, trasmetti sulla Terra
il tuo ritratto
no, non quegli scongiuri!
ci sto pur'io su 'sto
tram
mica m'auguro che
- Ho 58 anni terrestri, una moglie brasiliana di nome Mara, una figlia di
nome Kika, la patente, la carta d'identità, ho il vizio della bicicletta,
fra gli altri. Una volta mi è venuta in mente una frase: "Mi sono
infiltrato nella vita. Speriamo che non mi scoprano". Ma lascio in giro
degli indizi, come son costretti a fare i delinquenti seriali: faccio disegnini.
- Chiamali disegnini! Se così fosse, in questura, qualora ti scoprissero,
quei disegnini se li rivenderebbero
per beneficenza, s'intende.
Domanda oracolare. Una tua vignetta vale cento articoli di fondo. E, a differenza,
di quegli articoli, la capiscono tutti. Mi dici come fai?
dimmelo anche
se non lo sai
- Cerco di stare attento in generale e soprattutto ai miei bassi istinti.
- Quei bassi istinti ti guidano assai bene.
Domanda patriottica. Esiste un fumetto riconoscibile di scuola italiana?
- Il piccolo sceriffo, Tex, Jacovitti.
- Domanda cellulosoide. Da Swift a Gogol, ad Eliot, Porta, Rodari, hai illustrato
tante pagine.
Quale interesse trovi nel dare immagini alle parole di altri?
- Ho un modo di leggere che è prevalentemente "visivo".
Spesso di un libro non mi ricordo parole o la trama, ma mi restano forti ricordi
di immagini e atmosfere. Agli inizi, quando dovevo illustrare un testo altrui,
cercavo di fare degli studi di personaggi o inquadrature, ma finivo sempre
per tornare alla prima immagine che avevo "visto" di una certa scena.
Così i bozzetti non li faccio più. E' un lavoro che mi piace,
se il testo è adatto al mio modo di rappresentare le cose; altrimenti
è meglio non provarci.
- Domanda cretina. Quale ruolo ha il fumetto nello scenario espressivo dei
nostri giorni?
- Il boom è passato da un pezzo. E' diventato perfino difficile seguire
quel che si fa di nuovo, per mancanza di riviste e giornalini. Parlo del cosiddetto
fumetto d'autore, naturalmente.
- Domanda tecnologica. Il tuo personaggio Pimpa è diventato
protagonista di un CD Rom interattivo. Quali vie si aprono per il fumetto
nei nuovi media?
- Credo che si possano aprire nuove vie (nel senso di nuove utilizzazioni)
dei personaggi dei fumetti. Per il fumetto come linguaggio non mi pare che
i nuovi media possano aggiungere granché. I suoni, rumori e musiche
forse, che a me ogni tanto mancano. Io li metto nei sottotitoli.
- Domanda indiscreta. I tuoi personaggi in tv ti sono piaciuti come su carta?
- Sì e no. A volte sì, per certe sorprese che uno ha sentendo
"dire" da una voce vera le proprie battute. A volte no per la stessa
e opposta ragione.
- Domanda cinefila. Il tuo pensiero sul cinema d'animazione oggi.
- Non sono un esperto di questo come di molte altre cose. Non è facile
vedere in circuiti normali le cose veramente creative: in genere sono cortometraggi
che nessuno esibisce o trasmette perché non coincidono con standard
e moduli imperanti. Nei lungometraggi mi pare che ci sia un'irresistibile
tendenza a rifare il "vero", compresi effetti speciali, e siano
sacrificate la freschezza e l'invenzione. La Freccia Azzurra è un'eccezione
che ho visto con molto piacere.
- Domanda spaziale. A tutti gli ospiti di questa taverna, prima di lasciarci,
chiedo una riflessione su Star Trek
che cosa rappresenta secondo te quel
videomito
- Mi dispiace dirlo, ma è un videomito che mi manca del tutto, tranne
il dottore con le orecchie speciali.
- Siamo quasi arrivati a Haltànya, pianeta vignettistico abitato da
alieni chiamati Cipputi che usano l'ombrello non proprio per ripararsi dalla
pioggia
se devi scendere, conviene prenotare la fermata. Stoppiamo qui
l'intervista, anche perché è finita la bottiglia di Alzaia '97
di Antinori. Però torna a trovarmi, io qua sto
intesi eh?
- Sì. Qui l'ho detto e qui lo nego. Grazie del vino, comunque.
- Ti ringrazio per essere venuto quassù. Onorato e obbligato. Ti saluto
com'è d'obbligo sull'Enterprise: lunga vita
e prosperità !
È possibile l'utilizzazione
di queste conversazioni citando
il sito dal quale sono tratte e menzionando il nome dell'intervenuto.
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