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Segnalato su Webtrekitalia - Portale di cultura Trek

L’ospite accanto a me è Margherita Hack. Astrofisica.
E’ uno dei nomi più prestigiosi della scena scientifica internazionale: socio dell’Accademia dei Lincei, membro dell’Unione Astronomica Internazionale, della Royal Society e della Società Italiana di Fisica. Ha pubblicato testi tecnici e divulgativi e oltre 200 pubblicazioni scientifiche, soprattutto nel campo della fisica stellare.
Una sua biobibliografia è consultabile QUI

Da una sua recente pubblicazione sonora prende spunto quest’incontro.

Si tratta di Che cos'è l'universo? un Cd pubblicato in una bella veste grafica, ideata dall’Art Director Alessandra Maiarelli, dall’editore Luca Sossella, in ‘Auditorium’, una collana che svolge per ogni titolo un tema dei saperi attraverso l’esposizione fatta da un protagonista di quella materia. Nel catalogo troviamo tanti noti nomi: da Valerio Magrelli a Piergiorgio Odifreddi, da Walter Veltroni a Edoardo Boncinelli, da Tullio De Mauro a Renzo Piano, solo per citarne alcuni.
Nuovo  prestigio viene conferito ad ‘Auditorium’ dall’intervento di Margherita Hack, si tratta di un viaggio straordinario: dalle stelle vicine fino alle più lontane galassie, dall'uniformità dell'universo primordiale all'odierna struttura complessa fino alla sua possibile evoluzione. Il tutto raccontato in voce dalla famosa astrofisica con una scorrevolezza ed una ricchezza d’esempi che rendono affascinante l’ascolto e pienamente comprensibili i pur complessi temi scientifici trattati.
Un ascolto che potrebbe essere utile nelle scuole, in quelle ben dirette e, quindi, non ancora allineate alle devastazioni del Ministro Gelmini in questo che, secondo i Terrestri, è l’ottobre 2008.

 

Benvenuta a bordo…
Partiamo per un viaggio nel tempo, da 13 miliardi e 700 milioni di anni fa ad oggi. Allacciatevi le cinture!!
Facciamole allacciare anche a Nicola Batavia, chef e patron del torinese ristorante 'l Birichin. Mi ha consigliato d’assaggiare durante la nostra conversazione nello Spazio questo "Le Grive", doc 2004, Forteto de la Luja, inviandomi in Spacefax queste parole d’accompagnamento: “E’ metà barbera e metà pinot nero; è prodotto da una cantina che nasce in zona dichiarata protetta dal Wwf. Un vino di piano carattere dove le due uve si sposano in un modo perfetto, come quando ci abbino le mie fantasie gastronomiche”.
Ora devo dirle una cosa: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne la guida, a Roma direbbero “è un bel manico”, però noi nello spazio stiamo, schizziamo ”a manetta”, prudenza vuole che lei trasmetta sulla Terra, come sempre chiedo iniziando la conversazione con i miei ospiti, il suo ritratto… interiore…insomma, chi è Margherita secondo Margherita…
Sono un’astrofisica, cioè una fisica che studia la natura fisica dei corpi celesti. Ho 86 anni ma me ne sento ancora 20 con la stessa voglia di correre, giocare e divertirmi analizzando e interpretando gli spettri dei corpi celesti. Ancora oggi mi meraviglio pensando che semplicemente analizzando la luce emessa dalle stelle e interpretando le osservazioni grazie alle leggi fisiche sperimentate in laboratorio, in poco più di un secolo siamo riusciti a capire natura fisica e composizione chimica delle stelle, fonti dell’energia che le fanno brillare, il loro cammino evolutivo e da qui risalire a tutta la storia passata dell’universo.
Coerentemente con il suo già noto impegno nel Cicap, nella parte stampata introduttiva al Cd “Che cos’è l’universo?”, lei dedica quelle pagine a sottolineare – con mia gioia e di non pochi altri – la improponibilità scientifica dell’astrologia e la responsabilità di tanti redattori.
Perché succede?
Forse per la grande ignoranza, mancanza di cultura scientifica anche da parte di persone colte. Ad esempio sul Corriere della Sera del 22 marzo 2004 comparve un paginone dedicato alla scoperta del pianetino Sedna. Accanto a un articolo scientifico mio e un altro altrettanto serio del giornalista scientifico Giovanni Caparra fu pubblicato un articolo di un’astrologa - Gabriela Jacomella - pieno di stupidaggini, facendo credere ai lettori meno smaliziati che astronomia e astrologia sono ambedue egualmente attendibili.
Nella presentazione, facevo un ragionato elogio alla sua capacità di far capire cose complesse con semplicità. Perché in Italia abbiamo ben pochi divulgatori nelle materie scientifiche, e pochissimi veramente in gamba?
Forse perché fino a pochi anni fa i giovani ricercatori venivano sconsigliati dal fare divulgazione perché avrebbe potuto nuocergli alla carriera. Comunque oggi ce ne sono alcuni. In particolare sono stati scritti due libri eccellenti da giovani ricercatori. Uno è di Amedeo Balbi- La musica del Big Bang, ed. Le stelle e Springer, l’altro è di Alessandra Celletti e Ettore Perozzi, Meccanica celeste, il Valzer dei pianeti, edito da  CUEN  e tradotto in inglese da Springer, in versione più ampliata e più tecnica
Perché non sappiamo se l’universo è finito o infinito?
Le osservazioni di cui disponiamo ci dicono che l’universo è “piano” cioè obbedisce alla geometria euclidea, lo spazio piano è per definizione infinito, mentre uno spazio curvo e chiuso, come l’analogo di una sfera è finito, e uno spazio curvo e aperto, come l’analogo di un iperboloide, o di una sella è infinito. Tutte le osservazioni hanno un certo margine di errore e il nostro spazio potrebbe essere quasi euclideo, cioè analogo a una sfera di raggio molto grande; osservando una porzione di questo spazio avremmo l’impressione che sia piano. Venendo allo spazio a due dimensioni, come la superficie della terra, noi sappiamo che è una superficie sferica ma se ci limitiamo a osservare una piccola regione questa ci sembrerà piana.
Può spiegare in sintesi – affinché perfino io capisca –  la differenza tra la visione relativistica e quella quantistica?
La relatività spiega i fenomeni che si verificano quando si ha a che fare con velocità prossime alla velocità della luce e spiegano fenomeni a grande scala in cui domina la gravità che viene spiegata molto soddisfacentemente  come una distorsione dello spazio  dovuta alla presenza di corpi: per esempio, lo spazio è piano là dove mancano  corpi materiali, ma, per esempio, in vicinanza del Sole  la sua massa crea una specie di imbuto e un corpo che procede in linea retta nello spazio vuoto, arrivato in vicinanza del Sole o altro corpo è costretto a seguire la superficie dell’imbuto, descrivendo le orbite planetarie. Anche la luce è soggetta all’attrazione gravitazionale, come lo dimostrano numerose  esperienze (immagini gravitazionali di galassie).
La fisica quantistica spiega i fenomeni che si verificano quando si ha a che fare con scale microscopiche, delle dimensioni  delle particelle elementari. Fra due particelle elementari le forze dominanti  sono l’interazione forte, che tiene legate insieme più particelle con la stessa carica, come per esempio, i protoni in un nucleo atomico, che invece liberi tendono a respingersi. O l’interazione debole che spiega la radioattività, mentre la gravità è del tutto trascurabile.
Quindi ambedue le teorie nel loro campo d’azione spiegano magnificamente i fatti osservati. Il problema è trovare una teoria unificante che valga sia a grande scala, dominata dalla gravità, sia a piccola scala dominata dall’interazione forte.
S’arriverà un giorno ad una fusione tra le due teorie oppure è impossibile?
Difficile dirlo. E’ uno dei maggiori campi di ricerca dei fisici teorici
In una lettera a Eric Gutkind, il 3 gennaio 1954, Einstein scrisse: “Dio è nient'altro che l'espressione e il prodotto delle debolezze umane”. Conoscendo le sue posizioni laiche, il suo impegno nell’Uaar, le chiedo – da ateo quale io sono - qual è il significato positivo di un’etica senza dio?
Io credo che Dio sia un’invenzione umana per spiegare tutto ciò che la scienza non sa ancora spiegare . L’etica di un ateo consiste nel rispettare tutte le altre forme di vita. Ama il prossimo tuo come te stesso, e non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.
Un’etica che è rispettosa degli altri non perché si aspetta una ricompensa dopo la morte, ma perché ha per comandamento il rispetto e soprattutto il rispetto dei più deboli
Siamo quasi arrivati a  M-Hack, pianeta  abitato da alieni che per capire chi sono e dove si trovano ascoltano “Che cos’è l’Universo”, un Cd che pare contenga essenziali informazioni a loro ignote… se deve scendere, le conviene prenotare la fermata. Stoppiamo qui l’intervista, anche perché è finita la bottiglia di "Le Grive" doc 2004 Forteto de la Luja consigliata da Nicola Batavia patron e chef del ristorante ‘L Birichin di Torino…
E’ durato meno di 13 miliardi e 700 milioni di anni, ma è stato un bel viaggio.
La ringrazio e la saluto com’è d’obbligo sull’Enterprise: lunga vita e prosperità!

 

È possibile l'utilizzazione di queste conversazioni citando il sito dal quale sono tratte e menzionando il nome dell'intervenuta.

Vi preghiamo di non richiedere alla redazione recapiti telefonici, mail o postali dei nostri ospiti che non dispongano di un sito web; non possiamo trasmetterli in ottemperanza alla vigente legge sulla privacy.

 

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commenti presenti

Mi piace che insieme con personaggi del momdo umanistico presentiate anche figure del mondo scientifico, e in questocaso una maiuscola figura! Nonostante le tante chiacchiere c'è ancora molta divisione fra i saperi ed è bene combattere come fa questosito quella lacerazione. Cordiali saluti franco de masi

inviato da franco de masi
 

Che brava questa Hack! 86 anni? Metterei la firma per arrivarci con la gioia del comunicare che ha questa scienziata. Giulia Riccobono

inviato da Giulia Riccobono
 

Bene, anzi benissimo, qurl chiarimento fra astrologia e astronomia con le frottole propalate dalla prima. Saluti da Second Life. aka neumann

inviato da aka neumann
 

Ho 21 anni, studi scientifici, mai avevo capito con tanta chiarezza la differenza tra la visione relativistica e quella quantistica. Grazie Hack! eleonora rastelli

inviato da eleonora rastelli
 

 

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