| L'ospite accanto a me è Paolo Pietrangeli. 
          Cantautore e regista. Figlio d'arte (il padre è il cineasta Antonio), 
          laureato in filosofia; all'origine il suo nome è legato a "Contessa", 
          da considerare come la colonna sonora che accompagnò la contestazione 
          studentesca. Ha detto di recente: "Tutti mi attribuiscono canzoni 
          politiche, ma io credo di aver scritto sempre e solo brani su persone 
          o fatti che mi stavano a cuore". Per notizie sulla sua discografia 
          dal '68 ad oggi, cliccate su: http://www.delrock.it 
          e anche:http://digilander.iol.it/gianni61dgl/paolopietrangeli.htm 
          .
 I suoi brani, di ieri e di oggi, mi piacciono molto e molto stimo la 
          sua filmografia che va da "Bianco e Nero" del '75 a 
          "Porci con le ali" del '77, a "I giorni cantati" 
          del '79.
 Da sempre attento lettore dell'attualità, l'interpreta con vivace 
          intelligenza critica e stile al tempo stesso arguto ed epico.
 La sua più recente prova è "Genova per noi", 
          un video girato in occasione del G8, montando, magistralmente (tengo 
          a dirlo), materiali provenienti anche da altri cineasti impegnati a 
          ritrarre i fatti acconci e sconci lì avvenuti. Si tratta di una 
          parte del girato dai registi del gruppo "Cinema Italiano a Genova" 
          (http://www.activitaly.com).
 Il film di Paolo, è un documento storico di sconcertante crudezza, 
          senza commento di speaker, tutto affidato alle immagini e ai suoni di 
          quei giorni; la sua forza è tale che è riuscito a mettere 
          insieme, per la prima volta, le principali testate giornalistiche della 
          sinistra: "Carta", "Il Manifesto", "Liberazione", 
          "L'Unità" che, smessi temporaneamente i litigi, lo 
          vendono infatti associato alle loro pagine. Acquistatelo, non solo per 
          dare un contributo al Social Forum al quale è destinato l'incasso, 
          ma anche perché vi ritroverete in casa un prodotto filmico di 
          grande qualità.
 In una pausa di lavorazione del "Maurizio Costanzo Show" di 
          cui è regista da anni, ha montato dei razzi spaziali alle due 
          ruote su cui di solito viaggia ed è salito fino a questa taverna 
          nello Spazio.
   
  Benvenuto a bordo, Paolo
Ciao Voglio farti assaggiare questo Sangiovese dei Poderi Dal Nespoli
qua 
          il bicchiere
ecco fatto.Adesso ascoltami: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne 
          la guida, a Roma direbbero "è un bel manico", però 
          noi nello spazio stiamo, schizziamo "a manetta", prudenza 
          vuole che tu trasmetta sulla Terra il tuo ritratto
Caro Armando, ho i propulsori un po' scarichi e temo che anche il 
          teletrasporto funzioni male
  
qui c'è un'ottima officina, faremo riparare tutto, fìdati.E va bene. Proviamo.Hai scritto: "Scrivere canzoni aggreganti, oggi, è 
          impossibile. Molto meglio scegliere frammenti di realtà, come 
          per metterli sotto la lente del microscopio. E' un gioco che ti permette 
          di capire dove va il mondo". Servono, poi, a contrastare o 
          favorire i traguardi del mondo, o sono solo canzonette?Non sono mai state solo canzonette. Non servono, sono.Ad un quarto di secolo dal primo urlo anarchico dei Sex Pistols e 
          dall'esplosione del punk e della sua eco anche in altri campi espressivi, 
          ne rintracci segni nel panorama musicale di adesso?Segni?
In tutti quelli, e ce ne sono, che considerano la musica 
          un fine non un mezzo, e che compongono, suonano o cantano perché 
          hanno l'urgenza di farlo.Il grande chitarrista maliano Farka Touré, ha definito la world 
          music "un calderone che omologa e non favorisce un nuovo umanesimo 
          multietnico". Tu come la pensi?Che nel calderone spesso si cucinano piatti prelibati.Parliamo di cinema. Che cos'è secondo te che dovrebbe distinguere 
          il traguardo espressivo del cinema dalle altre forme di comunicazione 
          artistica, oggi?Non so quale sia il percorso della tappa di oggi, figuriamoci se conosco 
          il traguardo, ma non so se sia giusto oggi dividere il Cinema dal resto 
          o se non sia meglio cercare di mettere un po' più tutto insieme
E 
          poi, Star Trek è cinema o televisione? Che cosa ha significato per te l'esperienza di "Genova per noi"?Un modo di raccontare il Movimento con alcuni dei suoi criteri: fuori 
          dal mercato quindi, e come coaugulo di materiali girati da tante persone.Al di là di ottuse scelte della nostra distribuzione, non è 
          solo questa la causa dei rari successi dei nostri nuovi registi di cinema. 
          Chi li accusa di autoreferenzialità, chi di scarso mestiere
 
          Tu che mi dici?
Devastati da un ceto imprenditoriale inesistente o di rapina, sempre 
          necessariamente alla ricerca del FILM, tutto maiuscolo, che ti faccia 
          "svoltare", non si arriva da nessuna parte, o da qualche parte 
          da cui è difficile ripartire. Circa il mestiere
dipende 
          anche dalla possibilità di potere sbagliare, di potere lavorare 
          ancora e con tempi che non siano le quattro o cinque settimane di riprese. 
          Per curiosità andrebbe fatto il conto delle settimane di lavorazione 
          dei capolavori del cinema italiano del passato. I "corti" sono arrivati in distribuzione nelle grandi sale. 
          Ne sono contento. Mi pare però che spesso si tratti di lungometraggi 
          costretti in un minutaggio contratto. Sono pochissimi quelli che usano 
          quel genere per sperimentarne un autonomo linguaggio, o sbaglio? E se per caso ci avessi preso - cosa che accade di rado - qual è 
          il motivo di quell'esito incerto?
Sì, stavolta ci hai preso. Sono d'accordo con te, credo che 
          valga lo stesso discorso sul fine, sul mezzo e sull'urgenza fatto per 
          la musica: non si può scrivere un sonetto pensando di scrivere 
          un romanzo, e non è detto che bravi scrittori di romanzi sappiano 
          scrivere sonetti e viceversa.Da anni sei anche regista televisivo. Secondo te, la tv generalista 
          ha i minuti o i secoli contati?I secoli contati. Purtroppo.A tutti gli ospiti di questa taverna spaziale, prima di lasciarci, 
          chiedo una riflessione su Star Trek
 che cosa rappresenta quel 
          videomito nel nostro immaginario?Un esempio di coniugazione di qualità di pensiero e quantità 
          dei fruitori, l'importanza delle chiavi di lettura e una speranza per 
          cui non "si può mai dire..." Siamo quasi arrivati a Petra degli Angeli, pianeta di celluloide abitato 
          da alieni che vivono in bianco e nero, mettono ali ai porci e cantano 
          i giorni
se devi scendere, ti conviene prenotare la fermata. Stoppiamo 
          qui l'intervista, anche perché è finita la bottiglia di 
          Sangiovese dei Poderi Dal Nespoli Però torna a trovarmi, io qua 
          sto
Ma io non voglio scendere dalla mia Enterprise, né voglio prenotare 
          la fermata! Vabbè, allora resta qui. Ne ho gran piacere. 
          Lunga vita e prosperità!   
                    
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