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Segnalato su Webtrekitalia - Portale di cultura Trek

L'ospite accanto a me è Marco Cassini. Direttore editoriale, e co-fondatore con Daniele Di Gennaro di minimum fax; le iniziali minuscole non sono dovute ad una mia sventata irriguardosità, ma le scrivono proprio così, et pour cause, i due Artefici (la A maiuscola è mia).
Questa Editrice (la E maiuscola è ancora mia), s'è affermata in tempi brevi ed oggi la ritengo - e non sono il solo - una delle più vivaci e interessanti fra le giovani Case, nasce, infatti, nel 1994.
Vanta varie collane. Da Filigrana, saggi sulla teoria della scrittura, a Macchine da scrivere, che ha portato per la prima volta in Italia gli storici libri-intervista della Paris Review; da Sotterranei, che predilige la narrativa americana concedendosi anche rapide incursioni in Russia, Inghilterra, Irlanda, ma pure nel mondo della musica jazz, pop, e della poesia, a Struffoli (è il nome di un dolce napoletano, e credo sia un omaggio alla madre di Marco che è di Napoli, come me, o io come lei, fate un po' voi), che presenta libri umoristici, a minimum fax cinema che s'occupa proprio di ciò che il titolo minaccia.
C'è pure dell'altro, ne parleremo.
Auden, Beckett, Carver (mf ne ha pubblicato l'opera completa), Céline, Jonesco, Kundera, Neruda, Pinter, Scorsese, tanti e tanti gli autori di rilievo che figurano in catalogo…gli italiani? Ci sono, ci sono. E per non fare torto ad alcuno, non ne nomino nessuno. Volevo accennare a due libri di Marco, visto che è uno dei padroni di Casa, ma mi ha pregato di non farlo e rispetto il suo elegante ritrarsi. Allora, giusto per restare in famiglia, citerò suo fratello, il cabarettista Riccardo che per minimum fax ha pubblicato: Il buco nello zoo (1996) che inaugura la collana umoristica Struffoli, e Era buio pesto alla genovese (1998). In realtà, la mia è una citazione che va oltre un formale omaggio a un consaguineo cassiniano, perché Riccardo è un caso editoriale. Pensate che ha venduto un milione…sì avete sentito bene…un milione di copie di Nutella Nutellae pubblicato nelle edizioni Comix nel 1993, meritandosi elogi di linguisti della Sorbona e può menar vanto della citazione di Paolo Albani, vecchio amico di questa taverna spaziale, che gli dedica una voce nel suo "Dizionario delle Lingue Immaginarie" edito da Zanichelli nel '94.
Vi consiglio una capatina su www.minimumfax.com, lì troverete altri autori italiani; il sito dell'Editrice, (la E maiuscol…vabbè, lo sapete già) ideato da Sabrina Ranucci, è assai ben fatto, e consente anche ordinazioni on line. Approfittatene, fra i vari titoli c'è solo l'imbarazzo della scelta.

 

Benvenuto a bordo, Marco …
A bordo? A Bordeaux, direi, visto il posto in cui ci troviamo...
Beh sì, ci hai quasi preso, il Comandante Picard è figlio di viticoltori francesi come ben sanno gli appassionati di Star Trek. Ora, a proposito di vino, voglio farti assaggiare questo Pinot Chardonnay Spago Vinitalia…qua il bicchiere…Adesso ascoltami: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne la guida, a Roma direbbero "è un bel manico", però noi nello spazio stiamo, schizziamo "a manetta", prudenza vuole che tu trasmetta sulla Terra, come sempre chiedo iniziando la conversazione con i miei ospiti, il tuo ritratto… interiore…insomma, chi è Marco secondo Marco…
La domanda non è delle più semplici, poi l'hai chiesta proprio alla persona sbagliata.... comunque: sono un editore, faccio l'editore, che significa che negli ultimi tempi mi si è abbassata molto la vista, mentre il morale è molto alto, per fortuna. Una decina di anni fa ho deciso (ma ci ho messo moooolto tempo per prendere la decisione) di abbandonare gli studi universitari e ho fondato una rivista di letteratura, uguale a tante altre, con il pregio di essere breve, non troppo noiosa, e spedita via fax, ossia ti arrivava direttamente a casa mentre stavi già seduto in poltrona. Da qui il nome minimum fax, che è rimasto anche quando con Daniele abbiamo poi cominciato a fare libri "normali" cioè di carta, con copertina e tutto, che hanno il solo difetto che non ti arrivano direttamente a casa mentre stai già seduto in poltrona, anche se ora con il sito di minimum fax si può...perché ordini on line, ti siedi sulla poltrona e aspetti...
Qual è la linea editoriale di minimum fax? La sua vocazione, il suo obiettivo di mercato…
La nostra linea editoriale è basata essenzialmente su due criteri: il gusto (ossia, per quanto parziale e sbagliato possa essere, "pubblichiamo le cose che ci piacciono") e la coerenza di scelta, che vuol dire anche "pubblichiamo le cose che piacciono ai nostri lettori". Ovviamente non nel senso di fare delle scelte ruffiane, libri che sappiamo possano incontrare il favore del pubblico, anzi, spesso si tratta di libri ostici, difficili, complicati...ma abbiamo imparato a conoscere coloro che ci leggono e i loro gusti, a non deluderli, anzi a scegliere testi che messi uno vicino all'altro rendano chiaro un percorso, una storia, un criterio. Che sono il nostro e quello dei nostri lettori. Abbiamo creato una politica di marchio ed editoriale che è ben riconoscibile, e ormai c'è una fiducia reciproca fra casa editrice e lettori.
Fra le collane che non ho citato prima, l'ho fatto apposta non per sbadataggine, c'è Nichel.
E' dedicata alla narrativa italiana. Da che cosa nasce questa vostra meritoria, quanto spericolata, idea? Che cosa vi proponete di rinvenire su tanto aspro terreno?
Siamo sempre alla ricerca. E la ricerca è dura perché molti scrivono ma pochi lo fanno con coscienza, cognizione di causa. Però fra quei pochi noi siamo fieri di aver individuato quei...pochissimi che abbiamo finora pubblicato. Sono testi molto diversi fra loro, per stile e per genere e per linguaggio (dal fumetto al romanzo al racconto) ma sono tutti delle piccole grandi scoperte, scrittori che, siamo certi, proseguiranno un cammino letterario degno di nota.
minimum fax ha pubblicato tutto Carver. Tu stesso ne hai scritto una monografia per un altro editore…scusa se tradisco per un momento l'impegno a non dire di te autore…
Per stavolta sei perdonato.
Bene. Non so però se Carver perdonò la mia regìa radiofonica del suo racconto "Di che cosa parliamo quando parliamo d'amore" ma voglio sperare di sì, ho già i miei guai con altri autori. Quali i tuoi motivi di tanto assiduo interesse per Carver? E come risponde il mercato italiano a questo scrittore?
Partiamo dalla risposta del mercato: Carver è il nostro best seller, e siamo sicuri che si tratterà anche di un long seller. Ci ha fornito maggiore visibilità in libreria e ha dato, diciamolo, anche qualche soldino per pagare le bollette...
Ci sembrava giusto riscoprire un nome incredibilmente dimenticato dall'editoria italiana (finché era nei cataloghi dei grossi editori non era stato nemmeno trattato benissimo) e che è un po' il padre di tutti gli autori più giovani che pubblichiamo. Qualche anno fa lessi per la prima volta Carver, e come succede con il tuo autore preferito, te ne accorgi subito che quello sta per diventarlo. Mentre lo leggi. Così nel giro di poche settimane lessi tutto quello che di suo potevo trovare in italiano, poi passai all'inglese. Quando se ne presentò l'occasione - nel frattempo ero diventato editore - ho fatto tutto il possibile per pubblicarlo: riuscire a pubblicare il tuo scrittore prediletto è il sogno di ogni editore: come fare una partitella con Maradona nel cortile sotto casa, o come andare a letto con Claudia Schiffer. Mutatis mutandis, ovviamente. (Se vai a letto con la Schiffer, ci tieni ad avere la biancheria intima appropriata, no?)
Purtroppo, al momento, il problema non mi si è posto.
Ora dimmi qual è la maggiore colpa dell'editoria italiana, se ne vedi una, s'intende…
Ne vedo più d'una, ma la più evidente è che a volte sembra non credere troppo in se stessa, nel proprio ruolo educativo, politico, sociale, informativo. Il ruolo dei piccoli editori indipendenti e di nicchia è proprio minare questo sistema di una editoria che ha come unico referente "il mercato" e mai "la gente" -- il singolo lettore come la comunità. D'altro canto sappiamo troppo bene che con l'editoria (intesa in senso più vasto) c'è chi è riuscito a imporre un sistema e un pensiero (ormai ahinoi quasi dominante) sbagliato, o quanto meno corrotto. Si dovrebbe riuscire a opporre una forza uguale e contraria. E i libri, non solo la narrativa, certo, hanno questo potenziale.
A tutti gli ospiti di questa taverna spaziale, prima di lasciarci, infliggo una riflessione su Star Trek…che cosa rappresenta quel videomito nel nostro immaginario?
La prossima meta.
A proposito di mete, siamo quasi arrivati a Mynymumfaks, pianeta di cellulosa abitato da alieni cloni di Gutenberg che stampano libri su di una sostanza ignota alla Terra: il Magmafax…se devi scendere, ti conviene prenotare la fermata. Stoppiamo qui l'intervista, anche perché è finito il Pinot Chardonnay Spago Vinitalia …Però torna a trovarmi, io qua sto…intesi eh?
Torno senz'altro, la compagnia è buona, il vino pure...quindi perché lascirsi sfuggire l'occasione? A presto!
Vabbè, ti saluto com'è d'obbligo sull'Enterprise: lunga vita e prosperità!

 

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