L'ospite accanto a me è Raffaele Crovi.
Narratore, poeta, critico, editore
che dite può bastare?
Lo conobbi molti anni fa a Milano, dirigeva allora programmi culturali
tv per la Rai
apparenza severa, animo sornione, convocava riunioni
divertendosi nascostamente a farle deragliare attraverso citazioni o
brevi aneddoti che ponevano in luce la goffaggine dei più accesi
partecipanti a quelle redazionali adunanze, con "popolana malizia"
come scrisse di lui Geno Pampaloni riferendosi: "Alla tradizione
contadino-cattolica da cui nasce, che gli fa assaporare il gusto acre
di una libertà violenta".
Tra i suoi libri di poesia: Fariseo e pubblicano (1968, Premio
Cittadella); Elogio del disertore (1973); L'utopia del Natale
(1982, Premio Gatti, Premio Biella).Tra le sue opere di narrativa: La
valle dei cavalieri, Premio Supercampiello, Mondadori 1993, Il
santo peccatore (1995, Premio Frontino) L'indagine di via Rapallo
(Premio Basilicata 1997).
Ha pubblicato inoltre il piccolo vangelo apocrifo Parabola (Piemme
1995); una guida alla scrittura creativa Parole incrociate (Premio
Estense 1996); Le maschere del mistero: storie e tecniche di thriller
italiani e stranieri per Passigli (1992); e con Marsilio, nel '93
Il lungo viaggio di Vittorini, una biografia critica, La gioia
di Leo, Le parole del padre e altri titoli
www.marsilioeditori.it Per altre ricerche bibliografiche segnalo
anche www.unilibro.it
e www.teche.rai.it
A proposito di Crovi, restiamo in famiglia e sappiate che il figlio
Luca, critico rock, conduttore di programmi radiofonici, curatore della
collana Almanacchi per l'editore Sergio Bonelli, ha pubblicato di recente
per Marsilio "Tutti i colori del giallo" (per una scheda sul
libro cliccate su http://www.marsilioeditori.it);
una storia molto ben fatta del giallo italiano da Scerbanenco a Camilleri,
con ampi ragionamenti anche su autori e personaggi del cinema, dei fumetti,
della tv
un buon libro e un eccellente strumento sia per gli addetti
ai lavori sia per gli appassionati del giallo.
- Benvenuto a bordo, Raffaele
- Ciao
- Voglio farti assaggiare questo Valpolicella classico Vinitalia
qua
il bicchiere
ecco fatto.
Adesso ascoltami: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne
la guida, a Roma direbbero "è un bel manico", però
noi nello spazio stiamo, schizziamo "a manetta", prudenza
vuole che tu trasmetta sulla Terra, come sempre chiedo iniziando la
conversazione con i miei ospiti, il tuo ritratto
interiore
insomma,
chi è Raffaele secondo Raffaele
- Uno che ama fare all'amore, dialogare con gli altri, leggere, scrivere,
ascoltare musica.
- Nel tuo lavoro letterario, nello scrivere in versi o scrivere in
prosa, cambiano solo le tecniche, oppure, con esse, o prima di esse,
anche le finalità della scrittura?
- Le mie opere in versi sono autoanalisi, le mie opere in prosa sono
analisi sociali. Tutte sono state per me terapeutiche: perché
scrivere fa bene alla salute mentale e fisica.
- Ha scritto Roman Jakobson in Poetica e Poesia: "Il confine che
divide l'opera poetica da ciò che non è tale, risulta
più labile di quello dei territori amministrativi cinesi".
Sei d'accordo con quell'enunciazione? Se no, o se sì, perché?
- Non sono d'accordo con Jakobson. Il territorio della realtà
lo esplorano i cinque sensi; mentre il territorio dell'immaginazione
lo esplorano le parole, i ricordi, i sogni.
- Dopo vent'anni di lavoro, Hans Magnus Enzensberger ha presentato
"Poesie-Automat", un computer programmato per scrivere versi.
Come giudichi quell'esperienza?
- Prima di Enzensberger ci ha provato Balestrini. L'uno e l'altro con
risultati solo abilmente combinatori. Il computer può elaborare
concetti e itinerari virtuali, ma non può inventare favole o
allegorie.
- Tra le tue esperienze, c'è anche quella di editore con Camunia,
casa che ha fatto conoscere autori quali Tiziano Sclavi, Raffaele Nigro
un
tuo giudizio sull'editoria italiana
- L'editoria italiana è la migliore (la più informata,
la più puntuale del mondo). Vorrei però che avesse più
attenzione per la creatività italiana.
- Come ho ricordato in apertura, hai dedicato un libro, Parole incrociate,
alle tecniche di scrittura. Lì, ogni capitolo è dedicato
ad un particolare argomento: autobiografia; la scrittura in prosa; la
trama; come nasce un romanzo; dal racconto al romanzo storico; la tecnica
del thriller; vignette, comics, fumetti; i testi delle canzoni; la pubblicità
Le scuole di scrittura creativa, come sai, in Italia nascono più
dei funghi, io credo che quell'aggettivo - creativa - sia malposto.
Non può fuorviare chi s'accosta a quelle severe aule?
- Le scuole di scrittura non devono essere aule severe, ma ludiche:
laboratori. Per insegnare innanzi tutto a leggere. Perché la
nuova letteratura nasce dalla conoscenza della tradizione letteraria.
- La tua attività di critico letterario, specialista anche del
genere poliziesco, è iniziata molti anni or sono
qual è
il meccanismo che ti ha attratto verso quel genere?
- Mi piacciono gli intrighi romanzeschi, le trame, i misteri: la vita
e la letteratura sono affascinanti se "interrogative".
- A tutti gli ospiti di questa taverna spaziale, prima di lasciarci,
infliggo una riflessione su Star Trek
che cosa rappresenta quel
videomito nel nostro immaginario?
- Non credo all'avventura negli altri mondi. Credo poco anche ai viaggi
nell'inconscio. Ma l'avventura è l'avventura; un imprevisto e
un miracolo. Dunque, ben venga.
- Siamo quasi arrivati a Krovya, pianeta di celluloide abitato da alieni
che credono negli imprevisti e nei miracoli
se devi scendere, ti
conviene prenotare la fermata. Stoppiamo qui l'intervista, anche perché
è finita la bottiglia di Valpolicella classico Vinitalia
.Però
torna a trovarmi, io qua sto
- Tu stai lì e io sto qui. Questo non ci impedisce di parlarci.
E la più grande avventura è, come dicevo all'inizio, dialogare
con gli altri.
- Ti saluto com'è d'obbligo sull'Enterprise:
lunga vita e prosperità!
È possibile l'utilizzazione
di queste conversazioni citando
il sito dal quale sono tratte e menzionando il nome dell'intervenuto.
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