Questo mese Nadir ha invitato il disegnatore e illustratore Gianni Carino.
Sono nato a Parigi nel 1948 da genitori napoletani. Nella migrazione successiva siamo andati in Germania dove frequentai la prima elementare (a sette anni perché allora in Germania era così). Poco dopo rientrammo a Milano, dove inopinatamente mi misero in seconda elementare. Ovviamente non capivo nulla e allora una maestra in pensione si propose di aiutarmi, e in seguito "allinearmi" all'età dei miei compagni e feci anche la terza e quarta in un sol anno.
Oggi, emiliano di adozione, art-director, illustratore, umorista, disegnatore
Da pubblicitario, ho sempre coltivato la passione per l’illustrazione. Quando ho iniziato la carriera in questo settore, non esistevano strumenti elettronici e i bozzetti (layout) si facevano a mano, comprese le illustrazioni fotografiche migliorate con l’intervento manuale e poi nuovamente fotografate.
Le immagini dipinte sono la produzione centrale della mia attività, che si esprime in varie categorie come le illustrazioni editoriali, le copie d’autore, gli acquerelli e altri lavori.
Naturale quindi il mio sbocco nei fumetti (graphic novel) sia realizzati in autonomia, sia in collaborazione con autori come Sergio Staino e Ro Marcenaro.
Numerose collaborazioni in vari programmi Rai: per Michele Santoro in “Anno Zero”, per “Chi l’ha visto”, per Rai Storia, per Rai 5 e Rai 1; attualmente RaiNews24.
<<’Creatività come fatica’ era il titolo di una personale di qualche anno addietro del grafico, pittore, illustratore, autore di fumetti, gran cuoco e buon bevitore Gianni Carino, napoletano di Reggio Emilia. Un’affermazione-manifesto che riassume in maniera icastica le ragioni e la prassi del nostro mestiere >>.
da “Questione di carattere” (Edizioni Scientifiche Italiane, 1997) di Alfredo Profeta, grafico.
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