Nadir questo mese è dedicato al Prof Bad Trip.
Gianluca Lerici, fumettista e artista, conosciuto con il nome d'arte Professor Bad Trip, è stato un maiuscolo esponente della scena underground.
Dapprima attivo come cantante nel gruppo musicale Holocaust, partecipa così alla prima ondata punk rock italiana.
Laureato all'Accademia di Belle Arti di Carrara, il suo stile grafico mescola psichedelia e influenze cyberpunk. Lavora con vari strumenti su plurali supporti: disegno a china, la pittura spray, il fumetto, la fotocopia, il collage, t-shirt, il design di interni e di oggetti.
Collabora con importanti case editrici. Tra le altre, Mondadori, come copertinista (oltre che autore dell‘Almanacco Apocalittico, 2002) e Simon & Schuster.
Lo pubblicano riviste quali Frigidaire, Decoder, Primo Carnera, Shake, Comicland, Rockerilla, Rumore, Bizzarre.
I suoi fumetti sono tradotti e pubblicati in Gran Bretagna, Usa, Germania, Olanda, Spagna, Grecia.
Muore dieci anni fa a La Spezia dove era nato nel 1963.
“Le sue funamboliche visioni, il suo immaginario cyberpunk, la sua grande generosità sotto una corazza di rude cinismo alternativo, il suo tratto nero seppia così netto e forte che anche le fotocopie si incollavano tra loro, i suoi colori da cosmologie frattaliche in psichorama anarcopop continueranno a illuminare i nostri buoni e cattivi viaggi”.
Vittore Baroni
“L’importanza del suo stile, essenziale, ruvido, senza compiacimenti e mediazioni, visionario tanto quanto realistico, reso con l’uso di un segno netto, calcato, insolente, risiede nella scelta di procedere per contaminazione linguistica; questa non si limita a investire un unico linguaggio -quello del fumetto - e a usarlo, come a una prima superficiale valutazione potrebbe sembrare, ma prendendo la tecnica del disegno fumettistico e importandola nel quadro, di fatto ricontestualizzandola e adoperandola con un diverso significato. In lui produzione underground e musica, ma anche cinema, atmosfere psichedeliche (con uso di effetti 3D percepibili con gli speciali occhialetti), hard-core, graffiti, muralismo, secessionismo storico, arte tribale, contesti mediatici e tecnologici…”
Barbara Martusciello (da Exibart)
“Prof. Bad Trip, sfruttando qualsiasi forma d’arte – musica, pittura, fumetto, serigrafia, incisione, scultura, etc. – ci ha immersi nel suo universo fatto di robot bizzarri, teschi psichedelici, pupille ipnotiche, improbabili astronavi, tentacoli psicotropi, forme geometriche impazzite, tutto così pieno zeppo fin quasi a scoppiare di linee e texture drogate. Il suo peculiare immaginario – distopico, ironico, feroce, disilluso, ribelle e persino fanciullesco – negli anni si è rivelato inconsapevolmente “collettivo”, ovvero in grado di catalizzare le ansie, le paure, le emozioni di più generazioni, come solo i grandi artisti riescono a fare. Risultando ancora oggi attuale.
Andrea Provinciali (da Minima&Moralia)
Immagini del suo lavoro le trovate QUI.
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