Questo mese Nadir ha invitato l’artista Roberto Pugliese.
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Miei lavori e commenti
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Altre esemplificazioni: sul mio sito web > http://www.robertopugliese.com/
VALERIO DEHÒ: “La tecnologia per Roberto Pugliese non è mai stata fine a sé stessa. Il sound artist pone sempre in primo piano il flusso vitale, il suono e la tecnica come componenti di un’interazione felice tra il naturale e l’artificiale. Le grandi installazioni, caratterizzate non solo dalla raffinatezza concettuale, ma anche dalle visualità dei cavi e dei diffusori acustici quasi fossero elementi organici, lo hanno contraddistinto nel panorama della ricerca artistico-sonora mondiale. Inoltre, come sempre nel lavoro di Roberto Pugliese, il suono che l’artista realizza ha origine nei materiali che adopera, nei parametri che gli elementi delle opere contengono e che vengono sviluppati secondo formule matematiche. Il suono diventa così realmente e totalmente organico e la percezione visiva si accresce di un’estetica della complessità che è polisensoriale oltre che multimediale”.
VALENTINA TANNI: “…problematico oggi definire un confine tra naturale e artificiale; quanto i nostri corpi e le nostre menti siano inestricabilmente legati al linguaggio digitale, filtro concettuale e principio guida della contemporanea visione del mondo. L’arte elettronica – per usare un’etichetta poco precisa ma utile a definire il contesto – è stata fondamentale per analizzare e raccontare complesse relazioni, quelle tra analogico e digitale, organico e inorganico, naturale e tecnologico.
Nel caso delle opere di Roberto Pugliese, la macchina – e più nello specifico, il software – diventa un dispositivo al servizio della vita. Un sistema per catturare le energie della natura e canalizzarle all’interno dell’opera d’arte, che diventa così un oggetto vivo, mutevole, imprevedibile. Ma lungi dallo smaterializzarsi, un processo che spesso attiene all’arte tecnologica, l’opera manifesta prepotentemente la sua fisicità ed esprime una qualità scultorea, quando non addirittura monumentale.

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