Alberta Pellacani, Fotografa e pittrice.
Carpi (Modena), 1964. Studi di indirizzo umanistico e artistico a Modena, poi presso l'Accademia Clementina di Belle Arti e il Dams di Bologna.
Tra le mostre personali:
- 1996 "Cantiere a est" S. Maria delle Croci, Ravenna, a cura di Serena Simoni.
- 1997 Roberto Cuoghi - Alberta Pellacani, Spazio Aperto G.A.M. Bologna.
- 1998 "Make Up" per "Sentieri continui", Claudia Gian Ferrari Arte Contemporanea, Milano, a cura di Francesca Pasini e Claudia Gian Ferrari.
- "dove nascono le parole..." Galleria San Salvatore, Modena
- 2003 Alberta Pellacani - Franco Vaccari, La vigna delle arti, a cura di Eugenio Gazzola e Fabiola Naldi, Torre Fornello, Piacenza
Collettive, selezione:
- 1997 "La Grande Serre" arte-natura-tecnologia, Citè Sciences et Industries, La Villette, Parigi.
"Aperto Italia '97", Trevi Flash Art Museum, Trevi.
- 1998 "La coscienza luccicante" a cura di M. Grazia Tolomeo e Paola S. Zanetti, Palazzo delle Esposizioni, Roma
- 1999 "MediaShowRoom" sezione video, Gallery of Academy of Fine Arts, Berlino.
"Oreste" 48° Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Venezia
- 2000 "Corpi e architetture" a cura di Claudia Zanfi, Modena.
- 2003 "Warm Up", a cura di Gino Giannuizzi, Galleria Neon, Bologna
La ricerca che porto avanti opera attraverso sconfinamenti linguistici tra i diversi mezzi - dalla fotografia al video al disegno all'installazione - e anche tra le diverse "identità "che di volta in volta assume il corpo, la natura, il sociale.
A volte coinvolgo chi all'arte è estraneo, chi non la fa, chi non la fruisce, chi non ne capisce perché, nell'esposizione del progetto qualcosa passa, forse una forma di condivisione, un reciproco affidarsi-fidarsi. Così l'opera non è più mia, ma di chi si è affidato all'Arte e la fa sua, e in quel preciso momento E'.
Diacono Gerardo 1028 è un libro rilegato a mano in copia unica, scritto e dipinto con vino Gutturnio rosso su carta; l'ho esposto nel settembre 2003 nell'azienda vitivinicola produttrice del Diacono Gerardo, a Torre Fornello, su invito di Enrico Sgorbati.
Con La prima volta ho chiesto ad un gruppo di anziani over 80 di partecipare al progetto che mi era stato offerto: interpretare "il jeans come icona del ventesimo secolo"; loro i jeans non li avevano mai indossati. Né cambiarono abitudini dopo la foto di gruppo.
Badanti : un tempo erano gli uomini che lasciavano la famiglia e andavano al nord, oggi assistiamo a qualcosa di diverso, sono le donne che si spostano e si prendono cura dei nostri vecchi, assumono emergenze su due fronti, una famiglia a est e una a ovest.
Occhi sul tavolo : adolescenti ospedalizzati, ragazzi difficili, turbolenti insieme a ragazze anoressiche; ho cercato un contatto, muto, fatto di sguardi e occhi scrutati attraverso una grande lente d'ingrandimento.
Senza titolo la vedrete come ultima immagine di questa esposizione internettiana. Ulivi e tassi vivono, sopravvivono così capovolti da alcuni anni. Le foglie e i rami inseguendo la luce crescono in direzione delle radici, tentando la ripresa di un dialogo verticale col cielo.
Al di sotto uno specchio riflette la nostra immagine, le piante nello specchio riprendono la posizione corretta, io, noi siamo capovolti, a testa in giù. Qual è il giusto punto di vista?
Diacono Gerardo 1028
2003
Libro rilegato a mano in copia unica
cm 50 x 34 |
Diacono Gerardo 1028
2003
Particolare |
La prima volta
1997
Centro diurno per anziani.
Fotografia su alluminio 100 x 70 cornice in cartoncino ritagliato e dipinto.
Da sinistra: Almina, Alcide, Evanzio, Ermete, Ada, Maria, Ivonne e Luigi. |
Badanti dall'est
2003
Installazione
Tavolino Shaker, (De Padova)
Pianta (Epipremnum)
Stampe fotografiche
Musica di autori dell'Ucraina |
Badanti dall'est
2003
Particolare delI'installazione. |
Occhi sul tavolo
1995 - 1996
Ospedale psichiatrico di Marl-Sinsen - D
fotografie su organza di seta, 360x290 cm
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Occhi sul tavolo
1995 - 1996
Particolare. |
Senza titolo
1994 - 2003
Ulivi, specchi, fotografie.
Installazione. Dimensioni variabili |
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