Questo mese Nadir è dedicato a Gian Pio Torricelli (Modena, 1942).
L’ultima volta che ho visto di persona mio zio Gian Pio Torricelli è stato nel 1996, in occasione della sua interdizione giudiziale. Ma non è quella l’immagine di lui che porto scolpita nella mia memoria: quest’ultima risale a diversi anni prima e lo ritrae mentre, urlando, punta un coltello alla gola di mio nonno materno, Teresio Torricelli. Un coltello alla gola di suo padre. Io ero allora poco più di un bambino, e Gian Pio era stato per me fino a quel momento un personaggio dal fascino inesauribile, una fucina di racconti e insegnamenti, un idolo potente e carismatico capace di farmi sognare altri mondi, altre prospettive, altri orizzonti. Quel pomeriggio, vederlo attentare alla vita di mio nonno e non essere in grado di reagire mi turbò profondamente. In un istante Gian Pio fu capace di togliermi molto più di quanto mi avesse dato in dodici anni: la sicurezza in me stesso.
Molto tempo è passato da allora, e Gian Pio è rimasto avvolto in un passato nebuloso, mai dimenticato ma sempre tenuto a debita distanza. Finché, un giorno, è stato il mio mestiere che mi ha di nuovo condotto sulla sua strada. Se mi ero rassegnato a perdere mio zio, non mi sono però mai rassegnato a perdere le storie. Le storie chiedono di essere raccontate, soprattutto quelle imperfette, incompiute, ingiuste, incomprensibili. Le storie che racchiudono in sé le contraddizioni di un destino, la ricchezza e la miseria: la storia di Gian Pio Torricelli è proprio una di quelle storie. Sono orgoglioso di aggiungere “Dunque Torricelli” al catalogo delle Edizioni Artestampa. È un libro ben fatto, documentato, scritto con passione e competenza, al quale in tanti, oltre all’autrice, hanno collaborato. Credo che porterà nuova luce sulla figura di Torricelli e sul mondo di artisti e intellettuali attorno al quale per pochi, intesi anni Gian Pio ha gravitato. Credo anche, ed è questo il motivo per cui sono particolarmente grato a questo lavoro, che porterà a noi familiari che abbiamo vissuto la vicenda di Gian Pio con dolore, fatica e preoccupazione, un bene inestimabile: la pace.
Carlo Bonacini
La figura di Gian Pio Torricelli rimane ambigua e controversa dall'inizio alla fine. Da adolescente, affascina e al contempo turba i suoi coetanei con la sua esuberanza sfrontata. La sua impellenza creativa si sfoga dapprima nella musica e poi nell'arte figurativa. I suoi amici e compagni di scuola sono Claudio Parmiggiani, Giuliano Della Casa, Carlo Cremaschi e Gianni Valbonesi, con i quali espone nella loro prima collettiva al Palazzo dei Musei a Modena, e con i quali esplora gli ambienti artistici e culturali di Roma, Milano e Bologna. Folgorato però dalla lettura dei "Novissimi" e dal clamore culturale scatenato dal Gruppo63, Torricelli converte la sua vocazione espressiva nella poesia, abbandonando per sempre le tele. Nel 1965 pubblica con Sampietro "Dunque Cavallo", poco dopo si trasferisce a Roma, dove collabora e stringe relazioni con gli esponenti romani della neoavanguardia, conosce Pasolini e Fellini, è in contatto con il gruppo genovese e ha scambi epistolari con Sanguineti e con Eco, pubblica inoltre su "Marcatre" e su altre riviste . Al convegno del Gruppo63 di La Spezia, la sua lettura suscita enorme scalpore. All'inizio degli anni Settanta, però, Torricelli è come risucchiato da un vortice: droga, un paio di arresti e il primo ricovero in ospedale psichiatrico. Da allora, Torricelli implode nella sua nuova dimensione maniacale, fino a scomparire del tutto: negli anni Novanta, i suoi vecchi amici sono convinti che sia morto. Oggi Gian Pio, nel suo presente confuso, ascolta musica e fuma le poche sigarette concesse, ricorda con precisione eventi e personaggi della sua epoca gloriosa, chiedendosi se siano stati reali.
Caterina Fantoni
SCHEDA EDITORIALE PER “Dunque Torricelli”:
http://www.edizioniartestampa.com/scheda&id=380&search=torricelli&from=catalogo
Video 1: Serata per Gian Pio Torricelli
https://www.youtube.com/watch?v=2sNgsGiw_vw
Video 2: Fulvio Abbate parla di Torricelli
https://www.youtube.com/watch?v=lUK_OmoFNGw
Video 3: Recita di “Coazione a contare”
https://www.youtube.com/watch?v=r9-S9xK3n4I
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