Questo mese Nadir ha invitato il fotografo Luciano Ferrara.
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“Lo sguardo fotografico di Luciano Ferrara è asciutto ma capace di cogliere l’anima di ogni collettività e individualità ritratte: se, come scrisse Susan Sontag (in: Sulla fotografia: realtà e immagine nella nostra società, Einaudi, Torino, I ed. 1978) fotografare significa “appropriarsi della cosa che si fotografa. Significa stabilire con il mondo una relazione particolare che dà una sensazione di conoscenza, e quindi di potere.”, ebbene, di questo “potere” Luciano Ferrara fa a meno, con grande convinzione morale e quell’empatia che prova per i soggetti fotografati ai quali si avvicina senza mai sovrastarli: siano essi i Femminielli a Napoli, lavoratori in lotta per i propri diritti, o cittadini tedeschi liberati dal Muro.
Questa sua attenzione critica ed etica sulla realtà la portò con sé proprio quel 9 novembre 1989: lì, quando Gunter Schabowski, responsabile Media del Comitato Centrale della DDR, rispondendo a una precisa domanda dei giornalisti, rispose: “Le frontiere sono aperte da subito”.
Racconta Ferrara: “In Germania arrivai quel 9 novembre e restai a Berlino fino a Capodanno, con oltre un milione di persone nelle strade e in Piazza di Brandeburgo a festeggiare”.
Gli scatti dei tanti presenti a quel fatto straordinario saranno la più energica, decisiva prova e memoria che nulla poteva più essere – e sarebbe stato – come prima. Tra queste fotografie, quelle di Luciano Ferrara non solo testimoniano un pezzo fondamentale di Storia ma ne restituiscono una personalissima narrazione”.
(Barbara Martusciello, storica e critica dell’arte)
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Berlino, 1989
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Napoli, 1918, Femminielli
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