L'ospite accanto a me è Fabio Giovannini.
Genovese, scrittore e giornalista, studioso d'immaginario fantastico,
gotico e noir. Tra le sue pubblicazioni Il libro dei vampiri (Dedalo,
1985 e 1997), Cyberpunk e Splatterpunk (Datanews, 1992 e 2001),
Guida ai cimiteri d'Europa (Stampa Alternativa, 2000), Guida
completa a James Bond (Elle U Multimedia, 2000). Per Castelvecchi
ha pubblicato Necrocultura (1998), Mostri (1999) e
Storia del noir (2000).
Mi sono cari anche Prima di Dracula: rare storie di vampiri dell'800
e Il Paese del Tramonto, otto racconti di Bram Stoker, due pubblicazioni
volute dal perverso Marcello Baraghini, da Giovannini curate
sì,
stavano un po' male
e tradotte per Stampa
Alternativa.
Ecco un saggista che stimo sia per gli argomenti che affronta e sia
per la notturna competenza con cui tratta quei temi sospesi tra il corporeo
e l'immateriale, tra il sublime e il sulfureo.
- Benvenuto a bordo, Fabio
- Ciao Armando. E saluti al Capitano Picard. Ma... dove sono gli altri
5000 passeggeri? Non vedo nessuno...
- Tutti davanti alla Tv, oggi si gioca il derby Gigante Rossa-Nana Bianca
e, lo sai, ogni Galassia è paese.
Voglio farti assaggiare questo Pigato "Le Russeghine" '99
di Bruna
qua il bicchiere
ecco fatto!
Adesso ascoltami: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne
la guida, a Roma direbbero "è un bel manico", però
noi nello spazio stiamo, schizziamo "a manetta", prudenza
vuole che tu trasmetta sulla Terra il tuo ritratto
- Se lo sapevo, mi portavo il ritratto che ho sulla mia tomba, giù
sulla Terra, con le belle parole che ho scritto sulla lapide.
- Già, peccato averle perse, ma non mancherà occasione.
Il gotico, il noir
ne rintracci segni nella società dei
nostri giorni?
- Molti segni, anzi penso che viviamo in una società "horror",
ancora più estrema e spaventosa dei castelli gotici o delle metropoli
noir. Del resto, almeno la parola "noir" sta diventando troppo
di moda, almeno in Italia. Tutti gli editori l'hanno scoperta e la usano
per romanzetti gialli a base di investigatori e poliziotti che farebbero
sorridere i grandi scrittori del noir vero e proprio
se fossero
vivi Hammett e Woolrich, per intendersi. Ciò non toglie che l'eredità
di gotico e noir abbia profondamente segnato il nostro immaginario del
Terzo Millennio.
- Il gotico, il noir
il cinema ha reso un buono o un cattivo servizio
alla rappresentazione di quei segni?
- Senza il cinema oggi forse non sapremmo nemmeno cosa significano quelle
due "vecchie" parole. Il noir, poi, è nato proprio
dall'interscambio tra cinema e narrativa. La parola noir venne prima
usata per definire i film americani degli anni trenta e quaranta, poi
applicata anche alla letteratura. Ma molti di quei film erano a loro
volta tratti da romanzi...
- Popper sostiene che la Tv è un vampiro. Ammesso che sia così
(e mi piacerebbe sapere se così la pensi), qual è il piolo
che una guerriglia semiologica potrebbe usare per ucciderla, sempre
che sia possibile l'impresa
e sempre se quel gesto estremo t'interessi?
- Per carità! Io i vampiri li adoro, non vorrei certo farli sparire.
E se la televisione è un vampiro merita di rimanere tra noi.
Come esistono i vampiri affascinanti e quelli banali, così c'è
la tv interessante e la tv pessima. Ma io comincio a credere che la
televisione come l'abbiamo conosciuta sinora sia al tramonto. L'interattività,
il ludico, il legame con Internet, stanno per cambiare radicalmente
l'uso del televisore domestico. Il format del Grande Fratello, ad esempio,
segna la fine della vecchia televisione.
- Amo molto il tuo recente libro "Guida ai cimiteri d'Europa"
che ho segnalato in apertura.
Ha un sottotitolo illuminante: Storia, arte e Cultura per turisti
senza tabù.
Scrivi nella Premessa: "Chi viene turbato dal cimitero fino al
punto di provarne repulsione o paura, perde una grande opportunità,
rinuncia a molto". Che cosa perde? A che cosa rinuncia quel turista?
- Innanzitutto perde meravigliose passeggiate in luoghi tranquilli e
suggestivi che spesso sono vere e proprie oasi nelle città. Poi
perde bellissimi musei all'aperto, dove si concentrano innumerevoli
sculture in certi casi di grande qualità. Infine il turista "pauroso"
rinuncia a confrontarsi con la memoria, dato che i cimiteri parlano
del nostro passato anche recente, raccontano le vite di chi ci ha preceduto.
E infine rinunciano ad avere qualche brivido, che invece non guasta
mai.
- Tu situi fra l'800 e gli anni '30 del XX secolo i vertici dell'architettura
funeraria. Che cosa è cambiato oggi rispetto a quell'epoca? Come
moriamo adesso per mano architettonica?
- Forse quel periodo ha dato molto non solo all'architettura funeraria.
Oggi invece predomina il funzionalismo e la procedura burocratica. I
morti sono solo un ingombro, un po' come rifiuti da smaltire, e allora
si fanno dei cimiteri-magazzino privi di qualsiasi fascino e identità.
Ma del resto anche le città dei vivi, come quelle dei morti,
oggi mi sembrano prive di grandi progetti architettonici. D'altronde
ci hanno costretti a pensare che sono finite le ideologie, sono finiti
i progetti, eccetera, quindi dovremmo accontentarci di quello che passa
il mercato…e la parola "mercato" non la uso a caso.
- Sei un traduttore, arrenditi! non puoi sfuggire ad una domanda sul
tema.
Il linguista August Schleicher, nell'800 si chiedeva "Ma la traduzione
è un'arte o una tecnica?".
Alcuni studiosi di psicolinguistica s'interrogano oggi sulla riconversione
di codici entrando nel campo delle neuroscienze. Una tua definizione
del termine traduzione…
- Troppa tecnica credo che faccia male. Riscopriamo altri modi non tecnici
di vivere, e anche di tradurre. Comunque, per tradurre un testo scientifico
o meramente informativo la tecnica è utile. Ma per tradurre un
romanzo e un racconto, meglio la creatività tutta umana. Da parte
mia, per usare la nota formula (traduzione brutta e fedele o traduzione
bella e infedele?), io prediligo la traduzione bella e fedele.
- Siamo sull'Enterprise e ho davanti un esperto d'immaginario fantastico,
gotico e noir. Occasione troppo ghiotta per non chiederti: esistono
nella fantascienza correnti gotiche e noir? Oppure tutta quella letteratura
può essere considerata tale?
- Soprattutto oggi la fantascienza (come tutti i generi) vive di contaminazioni,
i confini tra un genere e l'altro sono confini aperti, da cui si entra
e si esce senza passaporto. E del resto gli intrecci tra generi sono
sempre esistiti: Frankenstein di Mary Shelley è un grande capolavoro
gotico, ma da molti è ritenuto anche il capostipite della letteratura
di fantascienza.
- A tutti gli ospiti di questa taverna spaziale, prima di lasciarci,
chiedo una riflessione su Star Trek…che cosa rappresenta quel
videomito nel nostro immaginario?
- Ti confesso che non sono mai stato un grande appassionato di Star
Trek…spero che Picard non mi faccia scendere...
- Tranquillo, non ti ha ascoltato…è davanti alla tv e dal
suo urlo di gioia che ho sentito poco fa, ha segnato la sua squadra
del cuore
- Meno male!
Dicevo che non sono un appassionato di Star Trek,
tuttavia riconosco che uno studio della serie permette di scoprire un
vero e proprio catalogo della cultura e dell'immaginario novecentesco.
Nella saga c'è tutto, grazie anche alla sua lunga durata, è
un contenitore straordinario del modo di pensare (e di fantasticare)
degli individui occidentali dagli anni sessanta in poi. Inutile dire
che il mio personaggio preferito era Spock, in quanto alieno.
- Siamo quasi arrivati a Giovanninya, pianeta gotico tutto noir abitato
da alieni cyberpunk
se devi scendere, ti conviene prenotare la
fermata. Stoppiamo qui l'intervista, anche perché è finita
la bottiglia di Pigato "Le Russeghine" '99 di Bruna
Però torna a trovarmi, io qua sto
intesi eh?
- D'accordo, ma per la prossima volta, invece del Pigato, non ci sarebbe
un buon bicchiere di sangue umano?
- Ma insomma, Fabio!
Vuoi farmi litigare con i miei sponsor?! Per
tranquillizzarli, qui ripeto: "Bevete vino italiano".
Ti saluto com'è d'obbligo sull'Enterprise:
lunga vita e prosperità!
È possibile l'utilizzazione
di queste conversazioni citando
il sito dal quale sono tratte e menzionando il nome dell'intervenuto.
Vi preghiamo di non richiedere alla redazione recapiti telefonici, mail o postali dei nostri ospiti che non dispongano di un sito web; non possiamo trasmetterli in ottemperanza alla vigente legge sulla privacy. |
|