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Un bar notturno dove gli avventori si conoscono tutti fra loro. Più per nome che per cognome.
Da un vecchissimo juke-box in fondo alla sala,
provengono le note della canzone che vi aggrada.
In Primo Piano, Adolgiso parla con i suoi amici di sempre, sfaccendati o peggio.

 

Pillole estro-progestiniche

 

Scommettiamo un Campari che ho trovato contraccettivi letterari per limitare le nascite di romanzi?... Non ci credete?... Fate male… L'efficacia dei vari metodi si valuta con una formula, la stessa che serve per gli altri contraccettivi, si chiama l’Indice di Pearl… sì, non c’è da ridere si chiama proprio così, consultate un dizionario ginecologico e vedrete che questa non me la sono inventata io.
Ecco alcune tecniche di contraccezione.

 

 

Scriptura interrupta
Si tratta di staccare la penna dal foglio o il dito dalla tastiera dopo le prime righe emettendo il resto del manoscritto fuori della pagina. Ma c’è il rischio – particolarmente forte nei giovani autori – che non si riesca a esercitare su se stessi un sufficiente autocontrollo in momenti d’entusiasmo o dopo lunghi periodi d’astinenza scrittoria. Inoltre, c’è sempre il pericolo che l’emissione del fluido romanzesco, pur avvenuto fuori della pagina, penetri in parte nel suo interno. In tal caso si potrà avere la nascita sia pure di una short story, ma comunque indesiderata dai lettori.
È un metodo insicuro.

 

 

Romanzicidi
I romanzicidi sono composti letterari in forma di gelatine, creme, schiume, etc., (venduti in cartoleria senza prescrizione) che versati sulla pagina, prima di una stesura, rendono scivoloso il foglio e impediscono, sia nelle scritture manuali sia su carta per le stampanti, l’imprimersi dello scritto.
Da soli, però, non bastano. Il loro grado d’affidabilità, infatti, non supera il 60/70%.
Sono attivi solo per un certo numero di ore, trascorse le quali occorre ripetere l’operazione.
Anche perché è da prevedere che un autore – specie se fortemente determinato ad accoppiarsi con una narrazione – possa applicarsi ad una seconda prova seguìta a breve tempo dalla prima.

 

 

Metodo Twain-Kraus
Questo metodo è fondato sul fatto di poter prevedere con certezza il periodo, di solito assai breve (specialmente tra i più frettolosi narratori), dell’incubazione di un romanzo.
E’ l’unico metodo contraccettivo considerato lecito anche dalla morale cattolica.
Consiste nell’ascoltare due frasi (la prima di Twain, la seconda di Kraus) ininterrottamente durante il periodo cosiddetto creativo.
Prima frase: “E’ da idioti scrivere un romanzo quando in ogni libreria, se ne può comprare uno”.
Seconda frase: “Quando non si sa scrivere, allora un romanzo riesce più facile di un aforisma”.
Occorre fare, però, una netta distinzione tra il valore teorico dell’efficacia del metodo e il suo valore pratico.
Molti fattori possono, infatti, non rendere identificabile con certezza il periodo in cui un autore medita di scrivere un romanzo, allungandone così i tempi e rendendo purtroppo inefficace il metodo stesso.

 

 

Metodo termico
Si fonda su una legge letteraria costante: quando avviene l’ispirazione per un romanzo – e solo allora – la temperatura corporea dell’autore o dell’autrice subisce prima una lieve discesa, e poi sale al di sopra dei valori normali. Secondo questo metodo, si giudicano a rischio il giorno in cui avviene l’ispirazione (quando c’è il rialzo termico) più i tre giorni precedenti e i quattro seguenti.
In questi sette giorni è necessario tenere l’autore o l’autrice lontano da strumenti per scrivere.
È vero, però, che si possono verificare alterazioni febbrili in séguito a fattori estranei (notizia di rifiuti editoriali a pregressi romanzi scritti, irrisione di parenti o amici cui sono state date loro in lettura precedenti opere), da qui diminuiscono le probabilità di conoscere con certezza il periodo narrativo fecondo.
Ciò rende il metodo termico non più sicuro del Twain-Kraus già descritto.



Profilattico
Tecnica antichissima. Una guaina in pelle d’animali per ricoprire lo stilo era usata dagli antichi egizi per impedire ai scriba di cimentarsi in romanzi.
Oggi i profilattici sono guaine generalmente in gomma che si mettono sulla punta di stilografiche o lapis di aspiranti romanzieri, in tal modo s’impedisce che l’inchiostro o la grafite entrino in contatto col foglio generando trame.
L’applicazione può essere fatta anche dalla compagna/o dell’ autore o autrice fingendo un giocoso momento d’intimità che, invece, è volto alla necessità d’impedire che nasca un romanzo in casa.
Il metodo offre una sicurezza molto alta, ma da tempo tale sicurezza è assai ridotta, da quando cioè gli autori dispongono di macchine per scrivere e computer che mal si prestano ad essere calzati da guaine.

 

 

Psicodiaframma

Metodo fondato sulla dissuasione.
Non può essere applicato a se stesso da un autore, ma è necessario l’intervento di uno specialista (di solito, un oulipianologo) dal quale è necessario recarsi appena insorgono i primi sintomi di un’imminente ispirazione.
Il metodo è imperniato sul convincimento che l’autore gravido di un’idea di romanzo è tensiolabile. Il suo sistema nervoso è in uno stato di grande instabilità, facilmente incline a modificazioni simili a quelle che si hanno nei ciclotimici; la psiche e l’attività emotiva sono concentrate sullo stato di prossima figliolanza di personaggi e trame.
Esistono due tipi di applicazione dello Psicodiaframma:
a) lo specialista, usando Manganelli, percuote fortemente i timpani del paziente risuonando fino alla tromba di Eustachio (è un condotto che collega l’orecchio medio del romanziere alla Copertina), facendogli ascoltare – amplificato in cuffia a molti decibel, affinché bene intenda – l’aforisma dello scrittore italiano Giorgio Manganelli: “ Basta che un libro sia un ‘romanzo’ per assumere un connotato losco”;
b) oppure inserisce nella Tromba di Falloppio (nella mente degli autori è un condotto che si estende dal Capitolo alla parte superiore dell’Indice) una strisciolina di cellulosa su cui è riportato il detto di Pessoa: “Il romanzo è la favola delle fate per chi non ha immaginazione”.
Il metodo non è privo, purtroppo, di limiti. L’autore, paralizzato fra le righe, se non è stato dai suoi congiunti tempestivamente portato dallo specialista, è spesso sordo ad ogni richiamo psichico, specie se è in fase di “plateau” mentale costituito dal perdurare dell'eccitazione scrittoria che precede il raggiungimento della fase cosiddetta orgasmico-redazionale.

 

 

Spirale

Consigliata soprattutto a chi ha già partorito romanzi. E’ un piccolo dispositivo che viene inserito nella cervice dell’autore (quando è possibile, perché spesso i narratori hanno cervice dalle dimensioni tanto piccole da impedire l’intervento). Va ricordato che la maggior parte della loro cervice è di tessuto fibroso che le conferisce la forma di uno sfintere, cioè muscolo circolare, simile a quello anale, permettendo grande adattabilità di dimensioni e forme nel parto letterario: dal romanzo breve alla saga plurigemellare in più tomi; tale rassomiglianza, nei romanzieri e nei poeti, fra cervice e sfintere è all’origine anche di osservazioni sul risultato del loro parto assomigliato spessissimo all’evacuazione.
Le spirali contengono sostanze bioattive dette ‘paratesto’.
Queste agiscono sulle produzioni verbali (soprattutto sul testosterone presente sia nei testicoli sia nella testa, organi questi che negli autori di romanzi sono tanto simili da confondere anche un luminare) che contornano un testo e fanno di esso un libro: titolo, dediche, prefazioni, postfazioni, scelte tipografiche, etc...

 

 

Pillola
Blocca l’ispirazione. Questo risultato è raggiunto con l’azione sull’ipotalamo e sull’ipofisi, le due ghiandole cerebrali che stimolano alcuni a comporre romanzi.
Ecco una scheda-tipo di una pillola. Si è qui scelto il farmaco chiamato: Adolginoden.
Composizione qualitativa e quantitativa: Ogni compressa contiene 0,075 mg di Queneau-dene e 0,03 mg di Perec-estradiolo

  • Forma farmaceutica: Compresse rivestite di film senza film.
  • Indicazioni terapeutiche: Prevenzione del concepimento di forme narrative
  • Modalità di assunzione: Le compresse devono essere prese seguendo l’ordine indicato sulla confezione, ogni giorno alla stessa ora, deglutendole con un po' di inchiostro al cromo; la posologia è di una compressa al giorno per 21 giorni consecutivi. Ciascuna confezione successiva deve essere iniziata dopo un intervallo di 7 giorni libero da pillola, durante il quale si verifica di solito una emorragia – di inchiostro simpatico – da sospensione. Questa inizia in genere 2-3 giorni dopo l’ultima compressa e può anche non essere terminata prima dell’inizio della confezione successiva.

Modalità di inizio del trattamento: Nessun tentativo d’inizio di romanzo nel mese precedente.

 


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