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Un bar notturno dove gli avventori si conoscono tutti fra loro. Più per nome che per cognome.
Da un vecchissimo juke-box in fondo alla sala,
provengono le note della canzone che vi aggrada.
In Primo Piano, Adolgiso parla con i suoi amici di sempre, sfaccendati o peggio.

 

 

Una rara oculopatia

 

La ronda di notteScommetto un Campari che non sapete chi è Francesco Cossovel… cheee?... il terzino del Vicenza?... non bestemmiate!... Cossovel è stato un tipografo! Che ha vissuto una strana storia. Ne ho trovato documentazione al Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali di Ravenna.
Quest’anno per i 700 anni dalla morte del poeta vi ho già fatto conoscere… vi ricordate, no?... il  Danterandom di Mauro Pedretti e L'acrostico più lungo del mondo d’intonazione dantesca scritto da Vincenzo Mazzitelli.
Ho prima nominato Cossovel perché con Dante c’entra… ma voi, niente, solo la Gazzetta dello Sport… come?... raccontare adesso la storia di Cossovel?... non se ne parla proprio… non vedete che ora s’è fatta fra un bicchiere e l’altro?... mi offrite una birra alta?... allora cedo.

 

 

Francesco Cossovel era un tipografo che un brutto giorno mentre si trovava in soffitta insieme con il figlio ancora bambino, fu inghiottito  dal crollo del pavimento. Il piccolo morì e si racconta che il padre, sopravvissuto a quel disastro, per lo shock subito ne riportò un ben strano malanno: riusciva a vedere a occhio nudo anche cose piccolissime senza necessità d’inforcare occhiali.
Questa storia si svolse nel 1888, di quel grave episodio ne abbiamo una testimonianza data dalla singolare abilità di cui si trovò provvisto Cossovel dopo l’incidente: la capacità di praticare una minutissima grafia, una microscrittura.
Fu così che ricopiò, con una penna particolare,  in un unico foglio di pergamena di 48,5 x 69 cm. tutta la Divina Commedia. Sotto il fregio in alto, si legge (ma solo con l’aiuto di una potente lente d’ingrandimento) la frase: “Trascritto micro-calligrafo, a mano libera, senza uso di lente, composto di 14.233 versi, c.a. 96.000 parole., c.a 400.000 lettere”.
Sono state avanzate diverse ipotesi sulla verosimiglianza della vicenda; c’è chi sostiene, ad esempio, che Cossovel si sia avvalso della fotoriduzione; ma comunque siano andate le cose l’impegno di Cossovel è stato per niente trascurabile.
Di copie ce ne sono in giro: a Gorizia, a Pordenone, a Trento e in altri posti che non ricordo, ma ricordo benissimo che una riproduzione si trova a Ravenna al Centro Dantesco perché proprio  lì i frati mi regalarono una copia in occasione di un servizio tv che girai per la Rai… a proposito, potete procurarvela anche voi con pochi euro scrivendo a quel Centro… l’indirizzo?... ma siete degli imbranati!... lo trovate sul computer…

 

Grazie, grazie, troppo buoni. Basta applausi…. Ma che ora s’è fatta?... ‘azzo!… s’è fatto tardi… domattina ho una sveglia terribile, devo alzarmi per mezzogiorno… ‘Notte… buonanotte a tutti

 


Tutti i testi di questa sezione sono registrati in SIAE alle sezioni Olaf o Dor.
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