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Questa sezione ospita soltanto notizie d'avvenimenti e produzioni che piacciono a me.
Troppo lunga, impegnativa, certamente lacunosa e discutibile sarebbe la dichiarazione dei principii che presiedono alle scelte redazionali, sono uno scansafatiche e vi rinuncio.
Di sicuro non troveranno posto qui i poeti lineari, i pittori figurativi, il teatro di parola. Preferisco, però, che siano le notizie e le riflessioni pubblicate a disegnare da sole il profilo di quanto si propone questo spazio. Che soprattutto tiene a dire: anche gli alieni prendono il taxi.

Aforismi del mese


Che tempi, signora mia! Non è più fisso nemmeno il crocefisso!

Francesco Muzzioli


Zoomando su Cult

Ebbene sì, sto per consigliarvi un programma televisivo.
Si chiama “Millepiani”, s’occuperà di libri, autori e problemi dell’editoria; autori: Nanni Balestrini e Maria Teresa Carbone.
Andrà in onda ogni mercoledì alle 22.00 a partire dal 15 settembre su Cult – n’è direttore Massimiliano Fasoli - visibile su Sky, canale 142.
Il programma, fin dal titolo preso in prestito dal celebre saggio di Deleuze e Guattari, si propone come uno strumento volto ad osservare con una prospettiva nuova il mondo in divenire dentro cui viviamo, qui visto attraverso pagine stampate e figure dello scenario culturale italiano e straniero.
Ho chiesto a Maria Teresa – poetessa, traduttrice, organizzatrice culturale, della cui intelligenza e lussi espressivi sono da tempo ammiratore – di parlarmi di “Millepiani”.
La Divina MT così mi ha risposto:
Caro Armando, ci hanno detto tante volte che la tv non ama i libri e i libri non amano la tv tanto che abbiamo finito col crederci. Nonostante, come sai, non siano poche le smentite. Come il francese “Apostrophes” (un grande successo d’ascolti) il cui conduttore, Bernard Pivot, ha detto: “Una televisione di cultura non è noiosa né intellettuale”. O come “The Big Read” (decine di milioni di telespettatori in Gran Bretagna), che, secondo il suo inventore Mark Harrison, deve la sua popolarità ad un ingrediente molto particolare: la passione.
Due concetti che condividiamo.
Abbiamo varato una trasmissione che si fonda su di una formula inedita: parlare di libri come si parla d’attualità. Con le telecamere che seguono i libri e i loro autori là dove si trovano: a casa e in libreria, nelle redazioni editoriali e sui luoghi di lavoro, alle rassegne e alle fiere, coinvolgendo nel programma non soltanto gli editori, i librai, i traduttori, ma anche i lettori raccogliendone giudizi ma anche esigenze e speranze. Il tutto con un taglio che, attraverso immagini e suoni, conferisca alla parola scritta il rilievo del mezzo televisivo e ne amplifichi il segnale su altri mezzi, primo fra tutti il web. “Millepiani”, infatti, avrà un doppio in Rete: un sito (l’indirizzo, attivo dal 15 settembre, è http://www.cultnetworkitalia.com/Millepiani) rilancerà i materiali proposti sullo schermo tv arricchendoli con approfondimenti e, inoltre, su quel sito sarà possibile intervenire anche con commenti, osservazioni, segnalazioni.

Non mi resta che ricordare l’appuntamento: ogni mercoledì, dal 15 settembre, ore 22, su Cult.



Aforismi del mese


Oggi la stupidità è un bene-rifugio.

Mario Lunetta



La fiamma è bella?


In "Fahrenheit 451" (film di François Truffaut, tratto da “Gli anni della Fenice” di Ray Bradbury) agisce uno strano pompiere che invece di spegnere le fiamme, le appicca. Si chiama Guy Montag, su incarico dei suoi governanti dà fuoco ai libri, e, infatti, nella scala Fahrenheit, i 451 gradi rappresentano la temperatura alla quale la carta brucia.
Chissà, forse anche in Italia, in molte testoline, con o senza bandana, frullano pensierini incendiari riguardo a certi libri, ma fortunatamente da noi non è (ancora) possibile che quelle volontà vadano a segno.
Sia come sia, dove Montag (a suo onore va detto che poi si convertirà alla lettura dopo avere incontrato l’accanita lettrice Julie Christie) proprio non può fare il piromane, è alla Pinacoteca di Quistello, lì, infatti, si trova “La carta che non brucia”, mostra a cura di Romano Boccadoro e Afro Somenzari con catalogo di Tania Lorandi.
Gli artisti che espongono sono cinque: Boccadoro con i suoi libri dai sapori e odori alchemici; Marco Terroni con pagine segnate da alfabeti sconosciuti; Pino Guzzonato che trasforma in carta perfino la polvere e il pane; Alberto Casiraghi con i libri della sua casa editrice Pulcinoelefante che stampa in tirature ultracorte, intorno ai 30 esemplari; Afro Somenzari il quale su patafisici fogli disegna mondi surreali con animali e oggetti che si fondono in un’avventura col fondo testuale.
Se vi trovate da quelle parti, andate a vedere questa singolare mostra, inoltre sono luoghi in cui c’è un’eccellente enogastronomia, se l’esposizione vi piacerà potrete celebrarla con un fastoso convivio e, nell’improbabile caso in cui non vi fosse piaciuta, potrete consolarvi alla stessa maniera di prima.
Pinacoteca di Quistello (Mantova): Venerdì, sabato e domenica dalle 17.00 alle 20.00
Per visite fuori orario telefonare allo 0376 – 61 97 39. Fino al 10 ottobre.


Aforismi del mese


La guerra americana al terrorismo è come se l’Italia combattesse la mafia bombardando la Sicilia.

Francesco Muzzioli


Scienza e Suono


Erano chiamati “acusmatici” quei discepoli di Pitagora i quali per cinque anni ascoltavano le sue lezioni dietro una tenda, senza vederlo, osservando il silenzio più assoluto, immergendosi in modo totale nel solo ascolto delle sue parole e studiando il suono della lira. Gente sapiente ma – siamo 500 anni prima di Cristo – non sapevano che un giorno il suono sarebbe stato visibile.
A questo mi ha fatto pensare sere fa a Milano, parlandomi di acusmetria, Mauro Pedretti, cyberpensatore, performer, traduttore, scrittore, e tanto per ricordare un suo celebrato titolo: “Parole in Ritirata” un famoso Millelire di Stampa Alternativa, 100.000 copie vendute… sì, avete capito bene: centomila.
Da anni seguo i suoi vertiginosi percorsi ideativi, costellati (ed è questa una colpa che non gli perdono) da troppi progetti abbandonati dopo averli concepiti, con un trionfo di spreco e dissipazione.
A proposito, se volete vedere una sua fotowebperformance (per goderne dovrete lavorare accortamente col mouse): Pedro
Mauro, come dicevo, mi ha parlato di un libro di recente pubblicazione indicandomelo come un prezioso studio imperdibile per musicisti e musicologi ma anche per tutti quelli che sono attenti ai complessi rapporti fra arte, scienza e tecnologia.
Gli ho chiesto d’inviarmi una nota su quel libro e potete leggerla qui di seguito.
Si può partire ad accennare dell’Acusmetria, termine coniato dal musicista Francesco Rampichini per definire una nuova disciplina che non sappiamo ancora se chiamare “artistica” o “tecnica”. Anche se d’istinto - dopo aver assistito alla presentazione del libro alla Triennale di Milano - potrebbe aver maggior valore la prima delle due, con la forte suggestione che crea il sottotitolo del libro edito da Franco Angeli: “il suono visibile”. Indicazione che vuole affermare forse il compiersi di una ricerca di sinestesia che viene da lontano, al seguito di una ambizione che nelle arti ha avuto da sempre attenzioni particolari, soprattutto oggi con l’avvento di nuove tecnologie. Il legame tra suono e la misura dello spazio, quindi tra due percezioni sensoriali diverse e apparentemente lontane le une dalle altre, vengono interconnesse da una modalità di rappresentazione sonora che permette di identificare, acusticamente, forme spaziali anche tridimensionali.
Come “suonare” un punto oppure una linea?
Che suono può rappresentare nella nostra mente un triangolo o un cubo?
La prima risposta a queste domande si trova nell’acusmetria (“misura del suono”), cioè nello sviluppo di una grammatica di base per la rappresentazione sonora di eventi spaziali, che possa creare una sinestesia rigorosa tra espressioni acustiche ed espressioni di forme concrete. E’ un inizio di qualcosa di veramente nuovo.
“Acusmetria. Il suono visibile”. Con CD-ROM allegato.
A cura di Francesco Rampichini. Con scritti di Marco Maiocchi, Ettore Lariani, Francesco Rampichini. Franco Angeli, Milano 2004.
A proposito di Rampichini, segnalo un suo intervento anche nel volume “Museo sensibile: Suono e ipertesto negli allestimenti” di Ettore Lariani pubblicato dall’editrice già prima citata.
Per chi desiderasse approfondire l’Acusmetria: Forma Suono

Francesco Rampichini
Ettore Lariani
Marco Maiocchi
"Acusmetria. Il suono visibile"
Pagine 144; Euro 16:50
Franco Angeli Editore



Aforismi del mese

Le religioni monoteistiche: monòcole, monòcratiche, monopolistiche, monosemiche, monodiche: money.

Mario Lunetta


Etnografie sonore


Molto successo ha ottenuto nel mese scorso la 19a edizione di un festival di musica popolare che spicca fra tante manifestazioni consimili: la Folk Festa, svoltasi a Ittiri, cittadina della Sardegna in provincia di Sassari.
La particolare valenza della manifestazione risiede nel fatto che i giovani e giovanissimi volontari dell’associazione culturale “Ittiri Cannedu”, sostenuta dal contributo di sponsor istituzionali e locali, sono riusciti ad organizzare una rassegna di grande spessore chiamando nella loro terra gruppi musicali e vocali non solo sardi ma di ogni parte del mondo - Cina, Venezuela, Irlanda, Bosnia, Sud Africa, ed altri ancora che si esibivano per la prima volta in Italia - che si sono mescolati con le loro musiche e i loro balli per cinque giorni in un contesto cittadino di grande partecipazione, animato dalla gioia del confronto di patrimoni culturali diversi ma così vicini perché espressioni di quell’anima popolare dei luoghi e dei paesi, fortemente sentita in Sardegna.
Per chi volesse una panoramica su ciò che s’è visto quest’anno e che si ripeterà con maggior vigore il prossimo: Ittiri Cannedu


Avviso agli autori


Cosmotaxi – guidato da uno molto sensibile alle questioni del diritto d’autore - è attento al dibattito che riguarda quei temi. Fra questi, uno dei più tormentati è dato dall’annosa vicenda dei “format” e della loro tutelabilità. Non poche le vertenze in corso sia presso la Siae e sia in aule giudiziarie. A chi fosse interessato, segnalo l’austero titolo “La Nuova Giurisprudenza Civile commentata”, rivista edita dall’editrice Cedam che contiene uno specifico e illuminante studio sull’argomento.
Lo si deve a un giovane avvocato specializzato in diritto d’autore e studioso di cinema: Ferdinando Tozzi.
Per informazioni: ferdinandotozzi@hotmail.com


Aforismi del mese


Che la figura dell’Autore prenda facilmente l’”A” maiuscola lo dimostra il fascino che esercità sull’Autorità più megalomane: esempio i romanzi di Saddam e, più in piccolo, ‘e canzone ‘e Berluscone.

Francesco Muzzioli


Destinazione Kivuli


E’ uscita una raccolta di racconti intitolata “Sognando e dintorni”, autore: Marco Milani.
L’autore, in collaborazione con Peacelink – telematica per la Pace, devolve i proventi della vendita del volume all’Associazione “Amani” (in Kiswahili vuol dire “Pace”) per aiutare il centro di “Kivuli” in Africa. Il libro – costa 8 euro – lo si trova presso le librerie Feltrinelli oppure può essere ordinato presso l’editore: Prospettiva Editrice


Aforismi del mese


Moriremo guardandoci ancora intorno, e dentro: senza trovare mai la ragione di continuare, o di smettere. Capita quando, fortunatamente, si è privi di quel placebo che chiamano fede religiosa.

Mario Lunetta


AAA.! Affaronissimo!!


Nel 2001 prese l’avvio il progetto FUN (Fantastic Union Nations) con cui le edizioni AAA
di Piermario Ciani e Vittore Baroni intesero offrire un ponte di collegamento fra entità geografiche FUNtastic diffondendo materiali informativi su nazioni virtuali, stimolando la cooperazione fra mondi immaginari, proponendo una serie di progetti espositivi ed editoriali, organizzando convegni e rassegne sulla nuova performance.
Fitto il cartellone di settembre varato in collaborazione con la rivista d’arte Juliet.
V’invito a dare un’occhiata al ghiotto programma cliccando su AAA.


Aforismi del mese


Il cliente ha sempre ragione. Ciò non significa, tuttavia, che faccia veri e propri ragionamenti.

Francesco Muzzioli


Affrettarsi per Pablo!


Non è un’imprecazione, ma una segnalazione: ancora pochi giorni – fino al 12 settembre – per visitare la mostra di Pablo Echaurren.
A Roma, al Chiostro del Bramante che da anni propone eventi di grande qualità.
Qui sono esposte oltre duecento lavori dal 1970 ad oggi di questo artista che ritengo uno dei migliori, e non solo in Italia, della sua generazione. Molti di voi lo ricorderanno per i suoi famosi “quadratini” che hanno illustrato tante copertine dell’editoria italiana e straniera, una famosa per tutte: quella del best seller “Porci con le ali”. Ma i meriti di Pablo vanno oltre l’illustrazione: dalla pittura – se n’accorse per primo Arturo Schwartz che lo fece conoscere da noi e all’estero – al fumetto, alla pubblicità, ai manifesti, agli orologi Swatch, a francobolli per le Poste Italiane, a T-schirt. Non è un caso, quindi, se al Chiostro è possibile ammirare le sue collaborazioni con grandi artigiani: le ceramiche della storica bottega Gatti di Davide Servadei, le tarsie in panno cucite da Marta Pederzoli, le vetrate realizzate da Monica Cimbali.
Pablo non si è solo prodotto con inchiostri, matite e colori, ma anche con un’acuminata penna intervenendo da anni con libri e scritti giornalistici nel campo dell’informazione politica e della saggistica – quella briosa, veloce, piccante, per capirci: non la saggistica che interpreta la cultura come noia – prospettando una nuova fruizione dell’arte, specie quella antagonista alle istituzioni.
Inoltre, è uno cui piace giocare anche con i giocattoli degli altri (caso rarissimo, specie in Italia dove chi pratica l’arte parla solo di sé e finge d’ignorare coloro che lavorano altrove e intorno), indico al proposito un solo suo titolo, godibilissimo: “Corpi estranei”, pubblicato da Stampa Alternativa, dedicato ad artisti e gruppi ignorati dal grande circuito.
Al Chiostro, passerete non meno di un’ora, se avete un colpevole passo svelto, in un’esposizione - apparati di Claudia Salaris - molto, ma molto diversa dalle solite, che trascorre fra cetacei pietrificati e cigni fossili, farete la conoscenza con una panettiera che ode grattare sotto la crosta del pane, vedrete “Il mio ombelisco” (non il mio, di Pablo) una stupenda scultura maiolicata del 2004.
Chiostro del Bramante, fino al 12 settembre, a Roma, proprio a 2 passi 2 da Piazza Navona.


Aforismi del mese


Detto alla Carletto Mazzone nei confronti di certi dirigenti del calcio nostrano: con fritto di interessi.

Mario Lunetta


Il banco in scena


Al Festival Santarcangelo dei Teatri (ne trovate cronache cliccando qui) il critico Claudio Facchinelli mi accennò ad un suo progetto che si sarebbe realizzato a settembre al Teatro Litta.
Difficile non appassionarsi ai discorsi ricchi di molteplici suggestioni di Claudio, una delle firme che più stimo di “Sipario”, e così ho deciso di saperne di più. Mi sono rivolto all’autrice e regista Nicoletta Cardone Johnson, direttore artistico del settore ‘ragazzi e giovani’ del Teatro Litta di Milano, chiedendole d’illustrare quanto accadrà.
Così parlò Nicoletta:
"Scuole in scena" - rassegna di Teatro della Scuola ed unica a Milano ad essere tutorata da un teatro - è da dodici anni, un appuntamento annuale del Teatro Litta con la scuola materna e dell'obbligo. Negli ultimi anni - grazie anche al contributo di Fondazione Cariplo e del Comune di Milano - si è sviluppata come rassegna autonoma di spettacoli creati dalle scuole, che solitamente non possiedono un luogo adatto ad ospitarli. L'intento è quello di infondere agli alunni il piacere del teatro "agito" oltre che fruito, e dell'utilizzo di un linguaggio alternativo a quello prettamente
scolastico.
Nell'ambito delle manifestazioni collaterali a "Scuole in scena 2004", dal 2 al 19 settembre, verrà effettuatuato il corso-pilota di 54 ore “Il Teatro a Scuola” aperto ad insegnanti ed operatori teatrali.
Il corso - ideato e proposto da Claudio Facchinelli - vuole mettere in comunicazione il linguaggio teatrale con le problematiche educative. Questo nell'ipotesi di creare un linguaggio comune fra insegnanti ed operatori teatrali, che si confronteranno direttamente in un sistema laboratoriale di verifica e di scambio di linguaggi e metodologie. Finalità del corso è la conoscenza reciproca, da parte di operatori ed insegnanti, del linguaggio "teatrale" e di quello "scolastico", al fine di permettere una decodifica e trasmettere: agli insegnanti tecniche e metodi propri del linguaggio
teatrale, ed agli operatori, tecniche e metodi didattico-educativi propri del mondo della scuola.
La verifica del corso si realizzerà in un confronto dinamico e dialettico, che contribuisca al dialogo fra insegnanti ed operatori teatrali nella progettazione e conduzione dei laboratori con gli alunni. Gianfranco Bella, Mauro Buttafava, Laura Cantarelli, Giulia Innocenti, Marco Muzzolon e lo
stesso Claudio Facchinelli, condurranno le lezioni. Il corso, che prevede sia momenti di riflessione teorica, sia momenti di laboratorio attivo, è gratuito e si effettuerà presso il Teatro Litta. Per informazioni, Alessandra Fava: 339 455 4129.


Aforismi del mese


Il buffone di corte è diventato Re.

Francesco Muzzioli


Almanaccando

Gli aforismi di questo mese che fanno da sipario fra una notizia e l’altra, sono tratti dall’almanacco “Odradek 2004”.
Odradek, chi era costui…
Lo faccio dire da Maurizio Ferraris, docente di estetica all’Università Statale di Torino, estraendo dal web un suo intervento: “In un racconto di Franz Kafka intitolato ‘La preoccupazione del padre di famiglia’, si racconta di un personaggio che ha in casa un oggetto abbastanza misterioso che si muove tra le sue mura domestiche incutendo inquietudine. Kafka lo chiama Odradek. Per gran parte del racconto non si sa affatto che cosa sia Odradek. Kafka comincia col descriverlo. Una sua seppur sommaria riproduzione potrebbe restituircelo somigliante alla forma di un arcolaio, un oggetto che serve per tessere la lana. Ma comunque quello che ci resta misterioso dentro la descrizione di Odradek è proprio ciò di cui si sta parlando. Molto spesso, quando noi abbiamo a che fare con l'arte, incontriamo delle cose misteriose che non riusciamo a decifrare”.
E “Odradek 2004: almanacco di scritture antagoniste" si chiama una recente pubblicazione dovuta agli scrittori:Mario Lunetta, Francesco Muzzioli, Sandro Sproccati.
Il volume esplora, fedele al sottotitolo, scritture antagoniste dalle plurali cifre stilistiche.
In Odradek 2004, fra gli altri: Alberto Arbasino, Nanni Balestrini, Gianfranco Baruchello, Bruno Conte, Pablo Echaurren, Alfredo Giuliani, Luca Patella, Mario Socrate, Gianni Toti.
Ci sono anche molti altri autori, mi scuso con loro per non averli qui citati, sono tanti, mi sono limitato ai nomi che hanno presentato il volume a “Libri in campo” nel trascorso luglio a Roma.
“L’almanacco non è un’antologia, l’arcigna e sadica operazione che sappiamo” – si legge sul sito web Odradek – “Le antologie vengono costruite sulla base di sapienti esclusioni – pregustando la faccia che farà l’Escluso. Questo Almanacco è il frutto di scelte gioiose. L’editore diceva ai curatori: facciamone una cosa utile, deve durare un anno. Quello di Frate indovino dà i giorni della semina degli ortaggi, e voi? che date?
’Pane e volpe’, dice Lunetta. ‘Tutto, meno che narrazioni’, ha giurato Muzzioli. ‘Nessuna immagine, che non rimandi alla parola’, ha promesso Sproccati.”
Proponimenti tutti mantenuti fino all’ultima stilla d’inchiostro.
Originale una nota contenuta nel libro e che la dice lunga sul pensiero dei tre autori; mi piace trascriverla: “Le inserzioni pubblicitarie di questo secondo Almanacco Odradek sono gratuite e per invito. Hanno a che fare con la coscienza, le sue estensioni, dilatazioni e manutenzioni”. Trovare scritta una cosa così non è da tutti i giorni.
Solo applausi dunque?
Beh, no. Un difetto l’Almanacco ce l’ha: contiene alcune mie pagine. E’ la sola colpa attribuibile a Lunetta, Muzzioli e Sproccati. Ma, si sa, nessuno è perfetto.


Affilando coltelli

Il giallista inglese John Creasey è forse il più prolifico autore di romanzi. Pensate che nel corso della sua vita ne ha scritti oltre 600, usando non meno di 26 pseudonimi.
Forse a tanto aspirano i partecipanti al concorso letterario per testi in Giallo e Nero chiamato “Lama e Trama”. Nei lavori sono graditi omicidi con armi da taglio in omaggio al luogo dove si svolge la manifestazione: Maniago, dal 1400 nota come Città delle Coltellerie.
Per gli aspiranti giallisti che ne volessero sapere di più: Lama e Trama
La giuria è composta da: Luigi Bernardi, Presidente (scrittore e editor della collana Stile Libero Noir di Einaudi); Barbara Garlaschelli e Tullio Avoledo (scrittori); Annamaria Poggioli (Assessore alla Cultura del Comune di Maniago); Viviana Urban (Presidente dell'Associazione Pro Maniago). Primo premio: 1.200 euro… però, mica male!
Barbara Garlaschelli: molte e raffinate le sue pubblicazioni. Un centrato giudizio critico su di lei cliccando su GiallOliva; per la bibliografia: I libri di Barbara; lì non troverete ovviamente notizia delle sue prossime pagine che qui vi anticipo: “Sirena – Mezzo pesante in movimento”, in uscita a ottobre presso Salani. Ho chiesto a Barbara di offrire a Cosmotaxi un suo pensiero su forza e limiti del giallo italiano oggi, e così mi ha risposto:
La forza del giallo italiano sta nella capacità di esplorare la realtà e raccontarne l’anima nera. Il limite sta nella tentazione di ricalcare stereotipi, di ripetere storie già lette, di cullarsi nel successo che il giallo italiano ha avuto e ha in questi anni. Il rischio è non mettersi in discussione come autori, non cercare un linguaggio proprio, riconoscibile, una lingua alta. Ma questo è il rischio che corre sempre la letteratura, gialla, bianca, nera e di qualunque colore. Chiudersi in un recinto per affermare il proprio valore, questo è un limite. Saltare il recinto con buone storie scritte bene, questa è la forza.


Aforismi del mese


Tutte le vite, alla fine, sono aforismi mancati.

Mario Lunetta



In principio fu il Suono

A “Il Verri” (n. 25) è allegato un CD, chiamato ‘Verbivocovisual’; si tratta di un’antologia di poesia sonora che documenta il periodo 1964-2004.
L’ha allestita (preferisco questo termine all’altro più usato - “curato” - che ha un suono dalla sinistra eco sanitaria) il poeta Giovanni Fontana
Molti i nomi - italiani e stranieri - tanto da renderne dissuasiva la citazione del lungo elenco, ma si può godere di quegli autori e della loro produzione acquistando il fascicolo che è in vendita in tutte le librerie Feltrinelli.


Aforismi del mese


Il pensiero antagonista è una corona di spine senza la testa del Redentore.

Mario Lunetta


Fronde di alloro


Con la tesi dal titolo: "Sei personaggi in cerca di editore: il rapporto autore-editore nell'editoria libraria", si è laureata Chiara Stefani all’Università “Luigi Bocconi” di Milano; Relatore: Prof.ssa Paola Dubini, Correlatore: Dott.ssa Raffaella Piccarreta.
E’ un lavoro che, come il titolo già anticipa, indaga su di un rapporto complesso e di grand’attualità e s’avvale di questionari estremamente interessanti – la ricerca è stata ideata e condotta dalla sola Chiara – che portano alla luce elementi dai quali, specie gli addetti ai lavori, possono trarre utili indicazioni. Una, ad esempio: la rivalutazione della figura dell’agente letterario, personaggio il quale va scomparendo dalla scena editoriale e che invece può, forse più di ieri, saldare il rapporto autore-editore oggi affidato a colpevoli pressappochismi e lacerato da una contrattualistica vaga.
Per chi è interessato alla lettuira di quella tesi (e la consiglio segnatamente agli editori, ai
giornalisti delle pagine culturali, agli studiosi di comunicazione), segnalo che il lavoro è disponibile in versione cartacea ed elettronica nella biblioteca dell'Università Bocconi e la sua consultazione è autorizzata.
Da parte mia: in bocca al lupo, Chiara!


Aforismi del mese


Ormai la critica (come genere recensorio) e la critica (come presa di distanza) non abitano più nella stessa parola.

Francesco Muzzioli



Ho conosciuto Marina Mariani quando lavoravo alla Rai. Donna dal pensiero elegante, di parole concise e illuminanti, scivolava lungo i corridoi con passi giapponesi piccoli e veloci, l’immaginavo sempre avvolta in un kimono.
E’ uscito un suo nuovo libro "Una bella perdita di tempo", e ho chiesto a Pinotto Fava – suo vecchio amico e strenuo sostenitore – d’inviarmi qualche riga sulla pubblicazione. Egli, vincendo la sua storica ritrosìa verso la pagina scritta (ah, quanto può l’amicizia per Marina! – e spero anche per me), mi ha risposto come ora leggerete.
"Io attendo ansiosamente che dai versi Ella passi al modo più ragionevole di
esprimersi" (da una lettera di Italo Svevo a Eugenio Montale,1926). A questa secca affermazione della ragion narrativa (citata dall'autrice) si piega di buon grado Marina Mariani, di norma dedita pacatamente violentemente spiritosamente inesorabilmente alla poesia, con il recente , smilzo e ricco librino (60 pagine al netto) pubblicato dalle Edizioni Quasar di Severino Tognon. Articoli di giornale, interventi alla radio, un racconto. Un altro (?) modo di raccontare i traffici dell'autrice con le occasioni, le cose di tutti i giorni e i terribili appuntamenti con i destini, con l'anima fonda delle parole. Alcuni temi e titoli: L'affliggente tiritera attuale sull'attualità ("se c'è qualcosa che non si dovrebbe temere è di non essere attuali... essere contemporanei di se stessi non è un traguardo da raggiungere, è un dato di fatto a cui non si sfugge", dice Alfonso Berardinelli); Trash - quando i rifiuti diventano arte (riferito a una mostra curata da Lea Vergine nel 1997-'98); La censura, La censura: i bambini, L'autocensura; Piazza bella piazza, L'incantevole racconto-sogno-parabola; e, ça va sans dire, La poesia, una bella perdita di tempo. "Ci vuole molto tempo: solo se il tempo lo perdi qualche volta ti ritorna indietro nella forma di una poesia... anche perché le parole che stanno dentro le poesie devono essere proprio quelle...")
Nata a Napoli - luogo dell'anima adolescenziale, di affetti e poi
lacerazioni - M.M. vive a Roma, da molti anni la sua città. Ha lavorato a lungo alla Rai, prima in un ufficio di corrispondenza con gli ascoltatori, poi alla Radio con testi, interventi, conversazioni in diretta e come redattrice di RadioTre. Tardiva e significativa la sua laurea in filosofia con una tesi sull'incontro cinema-psicanalisi. Le opere sono apparse dal
1957 al 2002 in riviste (La Fiera Letteraria, Nuovi Argomenti, Paragone, Linea d'ombra, altre); sono incluse in volumi collettivi (Poesia Tre, Guanda 1981, Nuovi Poeti Italiani 2, Einaudi 1982) e in antologie scolastiche (Lettura Esperienza, SEI 1990 e Un mondo da leggere, La Nuova Italia 1996). La Quasar ha già pubblicato le raccolte “La conversazione” (1998, 2002) e “Il gioco delle costruzioni” (2000). La scrittura di M.M., spesso limpida mai innocente, genera "crudeli ed esilaranti effetti bunueliani... piccole parabole, perplesse autoderisioni, constatazioni terribili e lapalissiane." (Berardinelli). Non v'inganni l'apparente svagatezza, la normalità delle frasi, la medietà della lingua, l'insidiosa linearità del discorso. "Affermo il diritto del fratello ammalato del romanzo Fratelli di Carmelo Samonà di arrivare ai giardini, la meta della passeggiata, non percorrendo la strada dritta, normale, bensì seguendo tutte le viuzze che incontra, percorrendole tutte... come se fossero loro la meta da raggiungere... bisogna accogliere le deviazioni, i sentieri tortuosi... Più che la meta mi sembra importante dichiarare il punto di partenza: da "questa siepe" ci parla Giacomo Leopardi...": per un attimo conclude, decisa, l'inquieta Marina.
Per chi non intende perdere tempo, per chi vuole darsi bel tempo: QUASAR Edizioni/Libreria - Via Ajaccio, 43 - 00198 Roma.

Non mi resta che aggiungere: www.edizioniquasar.it ;e-mail qn@edizioniquasar.it.


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